Con provvedimento n. 112/2023 del 30 marzo 2023 il Garante della privacy ha sospeso in via precauzionale l’uso di ChatGPT all’interno del territorio dello Stato italiano in quanto lesivo delle norme in materia di trattamento dei dati personali.
Garante per la protezione dei dati personali – Provvedimento 112/2023: Sospensione di ChatGPT in Italia
Anno 2023
Il 30 marzo 2023 il Garante per la protezione dei dati personali italiano ha disposto, in via d’urgenza, la misura della limitazione provvisoria del trattamento in capo ad OpenAI attraverso l’utilizzo di ChatGPT, un software di intelligenza artificiale in grado di simulare e ingaggiare conversazioni umane nonché di apprendere dalle stesse, dopo aver accertato diverse violazioni del GDPR da parte della società statunitense.
Nello specifico, il Garante ha evidenziato che:
- gli utenti di ChatGPT e gli interessati non ricevono alcuna informativa circa la raccolta dei loro dati personali;
- la raccolta dei dati personali e il loro utilizzo per addestrare gli algoritmi di ChatGPT sono trattamenti illeciti, dal momento che manca una idonea base giuridica per effettuarli;
- il trattamento dei dati personali risulta inesatto, visto che non sempre le informazioni fornite dal software corrispondono al vero;
- nonostante la piattaforma possa essere utilizzata solo da utenti di età maggiore di 13 anni, non è previsto alcun meccanismo di verifica dell’età, il che espone minorenni particolarmente giovani al rischio di fruire di informazioni non adatte alla loro età.
Il Garante ha dato 20 giorni di tempo ad OpenAI per comunicare il modo in cui intende rendere il trattamento dei dati personali da loro operato in linea con quanto previsto dal GDPR.
Il testo completo del provvedimento è disponibile al seguente link e nel box download