Nel 2024 l’Europol Innovation Lab Observatory ha presentato un rapporto volto a indagare le potenzialità degli strumenti di intelligenza artificiale nelle attività delle forze dell’ordine, discutendo anche i possibili rischi presenti in questi strumenti.
Unione europea – Europol – AI and Policing: I benefici e le sfide dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte delle forze dell’ordine
Anno 2024
Le autorità devono affrontare sfide sempre più complesse, tra cui la criminalità informatica, le minacce transfrontaliere e l’enorme volume di dati digitali, rendendo l’intelligenza artificiale uno strumento cruciale per la polizia moderna. Le nuove tecnologie consentono quindi alle forze di polizia di elaborare grandi quantità di dati, identificare modelli e migliorare l’efficienza operativa, in particolare nella lotta alla criminalità organizzata, alla criminalità informatica e al terrorismo.
Tuttavia, il rapporto sottolinea che l’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle attività delle autorità non è priva di sfide significative. Le principali preoccupazioni includono la distorsione dei dati, la violazione della privacy, la responsabilità e la trasparenza. Gli strumenti di polizia basati sull’intelligenza artificiale, come gli algoritmi di polizia predittiva e il riconoscimento facciale, possono essere suscettibili di pregiudizi incorporati nei dati di training, portando potenzialmente a risultati ingiusti o discriminatori. Il rapporto sottolinea l’importanza di garantire che i sistemi di intelligenza artificiale siano equi, imparziali e conformi agli standard etici, in particolare alla luce dell’Artificial Intelligence Act (AI Act) dell’Unione europea, che introduce norme rigorose per disciplinare l’uso di tali strumenti.
Un altro punto focale è la discussione sulle applicazioni pratiche dell’IA nelle forze dell’ordine. Il rapporto esamina l’analisi dei dati, l’intelligence open source (OSINT), l’intelligence sui social media (SOCMINT), l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) e l’apprendimento automatico. Queste tecnologie consentono l’analisi efficiente di vasti set di dati, consentendo alla polizia di prevedere i “punti caldi” della criminalità (hot spots), identificare i sospetti e migliorare l’allocazione strategica delle risorse. L’uso dell’identificazione biometrica e dell’analisi video rafforza ulteriormente la capacità delle forze dell’ordine di elaborare e verificare rapidamente le identità delle persone. Tuttavia, questi progressi pongono anche problemi di privacy, poiché la raccolta di massa di dati biometrici e personali potrebbe portare a un’estensione o a un uso improprio di tali informazioni.
In definitiva, l’Europol sostiene la necessità di un approccio equilibrato che sfrutti i vantaggi dell’intelligenza artificiale mitigandone al tempo stesso i rischi. Il rapporto sottolinea l’importanza della governance etica dell’IA, del rispetto dei quadri normativi e della necessità di un dialogo costante tra i responsabili politici, le forze dell’ordine e la società civile. Il futuro delle attività di polizia basate sull’intelligenza artificiale dipenderà da un’innovazione responsabile che allinei i progressi tecnologici ai valori democratici e ai diritti umani fondamentali.
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