L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari regionali (AGENAS) il 5 dicembre 2023 ha pubblicato per la seconda volta un’analisi sulle dinamiche della mobilità sanitaria interregionale in Italia con riferimento ai dati del 2022.
Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari regionali – Rapporto sulla mobilità sanitaria interregionale relativa al 2022
Anno 2023
Nell’analisi dei dati per la mobilità viene fatta una distinzione tra le diverse tipologie di spostamento per motivi medici: la mobilità apparente, la mobilità casuale e la mobilità effettiva. La prima ipotesi ricomprende tutti i casi in cui i ricoveri siano effettuati nella regione di domicilio e non di residenza del paziente (si tratta perciò di una mobilità apparente, poiché non c’è uno spostamento effettivo dato che domicilio e residenza non coincidono). Con mobilità casuale si intende, invece, quella relativa ai ricoveri effettuati in urgenza (dunque, per ovvi motivi, non dipendenti dalla volontà della persona). La mobilità effettiva riguarda invece le ipotesi in cui lo spostamento derivi da una scelta del paziente. Infine, esiste anche una mobilità cd di prossimità, in cui c’è una distanza di 100 Km e/o 60 min di percorrenza dal comune di residenza del paziente alla struttura ospedaliera di ricovero.
I dati relativi alla mobilità casuale ed apparente mostrano un andamento invariato negli anni. Per quanto riguarda lo spostamento per mobilità effettiva, la situazione appare distinta a seconda della complessità dell’intervento. Nel caso di prestazioni di ricovero di alta complessità i dati relativi alla mobilità appaiono costanti, mentre per le prestazioni di media/bassa complessità si evidenzia una riduzione degli spostamenti del 18%.
La mobilità sanitaria interregionale indica spostamenti più o meno consistenti in base anche alle diverse tipologie di esigenze. Infatti, per alcune patologie gravi la mobilità sanitaria interregionale è maggiore, in particolare con riguardo alle patologie oncologiche (tumori di esofago e pancreas) che vedono soprattutto le strutture della regione Veneto come la principale zona d’interesse. Per quanto riguarda la mobilità della specialistica ambulatoriale, i flussi di mobilità rispecchiano quelli descritti precedentemente. La domanda di prestazioni di specialistica risulta tendenzialmente costante nel tempo, con maggiore richiesta di diagnostica strumentale e di prestazioni terapeutiche (circa 65%). La mobilità di prossimità nella specialistica ambulatoriale ha una prevalenza maggiore rispetto alla ospedaliera.
Inoltre, si notano alcune differenze di spostamento in base alle zone geografiche. Infatti, vi sono talune regioni considerate maggiormente attrattive che sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, mentre quelle di fuga sono Campania, Calabria e Sicilia. Si osserva quindi che il flusso migratorio è tendenzialmente diretto da Sud a Nord; tuttavia, sussiste comunque la mobilità, soprattutto di prossimità, tra le regioni del Centro-Nord. Considerando solo la mobilità per scelta, le regioni più attrattive sono il Piemonte e la Provincia Autonoma di Trento.
Da sottolineare come l’ufficio statistico di Agenas ha calcolato un nuovo indicatore, ovvero l’Indice di Soddisfazione della Domanda Interna (ISDI) per rappresentare la capacità delle strutture sanitarie della regione di riferimento di soddisfare il bisogno di salute dei propri cittadini. Il nuovo indicatore risulta efficace per valutare quanto la mobilità sanitaria interregionale influenzi i sistemi sanitari locali. Questo indicatore è presente nel report pubblicato sul Portale Statistico di Agenas.
Il comunicato stampa relativo è disponibile al seguente link e nel box download.