Il 15 aprile 2019 l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza è intervenuta sul tema della circoncisione rituale con una nota di raccomandazione al Ministro della Salute, segnalando la necessità di intervenire per garantire la tutela della salute di neonati e bambini nella realizzazione di tale pratica.
Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza - Raccomandazione al Ministro della Salute in materia di circoncisione rituale
Anno 2019
Ai sensi dell’art. 3, comma 1, l. n. 112 del 2001, la Garante rileva come l’esecuzione della circoncisione rituale su neonati e bambini al di fuori delle strutture sanitarie possa determinare complicanze gravi, se non letali. La disomogeneità di accesso al servizio sanitario nazionale, la natura non terapeutica della circoncisione rituale, la scarsa disponibilità economica delle famiglie e l’assenza di adeguate informazioni possono infatti portare all’esecuzione di tale intervento chirurgico in condizioni rischiose e da parte di soggetti non qualificati.
Considerato il forte valore simbolico della circoncisione rituale in determinati contesti culturali, la tutela riconosciuta dall’ordinamento ai diritti costituzionalmente garantiti alla salute, all’integrità fisica, all’istruzione, all’educazione e alla libertà religiosa (artt. 32, 30, 19 Cost.), e quanto raccomandato dal Consiglio d’Europa, l’Autorità garante evidenzia la necessità che la circoncisione rituale non terapeutica sia praticata da personale debitamente formato e qualificato, secondo le buone pratiche della chirurgia e in condizioni mediche e sanitarie appropriate. Sottolinea, inoltre, l’importanza che la prestazione della circoncisione non terapeutica sia offerta dalle strutture pubbliche sanitarie su tutto il territorio nazionale, a costi uniformi ed accessibili, che i genitori siano debitamente informati di potenziali rischi e controindicazioni mediche e che il minore, quando possibile, debba essere ascoltato.
A tale scopo, l’Autorità garante segnala la necessità di definire indirizzi unitari finalizzati a:
- Attivare campagne di sensibilizzazione e informazione sull’importanza di eseguire la circoncisione rituale in luoghi sicuri e da parte di personale qualificato, anche presso i servizi socio-sanitari;
- Favorire la presenza di un mediatore culturale nei presidi ospedalieri dove venga realizzata la circoncisione rituale;
- Assicurare che la prestazione sanitaria sia garantita su tutto il territorio nazionale in modo uniforme, definendo procedure standard di accesso alla prestazione, di gestione e di controllo successivo della stessa;
- Individuare un regime tariffario che renda accessibile a tutte le fasce di reddito la prestazione della circoncisione rituale.
Il testo della nota dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza è disponibile a questo link e nel box download.