Il CNB ha approvato all’unanimità una mozione contro il tabagismo, sollecitando le istituzioni pubbliche al senso di responsabilità affinché vengano adottate politiche organiche in grado di fare fronte efficacemente al fenomeno, soprattutto dal punto di vista bioetico.
Comitato Nazionale per la Bioetica - Mozione contro il tabagismo
Anno 2019
Il Comitato Nazionale per la Bioetica esprime la propria preoccupazione in ordine alla insufficienza degli attuali strumenti di prevenzione e di informazione pubblica sui rischi connessi al consumo di tabacco, alla luce dei dati internazionali e nazionali riguardanti il tasso di mortalità riconducibile a questa causa.
Secondo il CNB, il primo indice di tali inefficienze preventivo-informative è la forte tendenza all’imitazione: il soggetto tende ad approcciarsi al fumo al fine di adeguarsi al proprio contesto socioculturale, che spesso non è in grado di renderlo cosciente dei danni che ne conseguono (questo accade, ad esempio, nelle fasce sociali meno istruite). Peraltro, manca a livello sociale la consapevolezza che il fumo non sia una mera “questione personale”, causando al contrario gravi danni anche a terzi, soprattutto in presenza di determinate circostanze (come nel caso di minori e donne in stato di gravidanza che si trovino a contatto con fumatori). Il Comitato, inoltre, esprima la propria perplessità verso il diffondersi di strumenti elettronici o a tabacco riscaldato, proprio a causa della carenza di un'adeguata educazione della collettività. Questi infatti sono descritti come meno tossici, pur mancando riscontri certi a riguardo dal punto di vista medico e scientifico, e vengono spesso utilizzati non in sostituzione ma bensì in parallelo al fumo tradizionale.
Il CNB prende poi atto che dietro al fenomeno del tabagismo sussiste un forte interesse economico degli Stati e delle multinazionali verso il mercato del tabacco. Tale interesse deve però essere contemperato con il dovere di uno Stato costituzionale di diritto di tutelare i diritti fondamentali dei singoli e della collettività, in primis in termini di diritto alla salute.
Al fine di dare luogo ad una migliore politica di disincentivazione e ad una maggiore sostenibilità del fenomeno del tabagismo in generale, evitando ogni tipo di stigmatizzazione dei soggetti consumatori, il CNB suggerisce una serie di azioni attuabili da parte degli organi legislativi e governativi:
1) Adottare politiche di informazione soprattutto a livello scolastico e lavorativo, aumentando parallelamente i centri antitabagismo;
2) Prevedere aumenti sostanziosi sul prezzo del tabacco;
3) Estendere i divieti esistenti sul fumo in zone pubbliche, specie in presenza di donne in gravidanza e bambini;
4) Informare sulla dannosità dei mezzi sostitutivi della sigaretta, siano essi elettronici o a tabacco riscaldato;
5) Incrementare l’utilizzo di raccoglitori di mozziconi di sigaretta, in quanto responsabili di un forte impatto ambientale;
6) Inibire ogni forma di pubblicità, anche occulta, dei prodotti riferibili al fumo;
7) Creare nuovi centri di ricerca sulle conseguenze del tabagismo e pubblicizzarne i risultati ottenuti;
8) Prevedere rimborsi per i farmaci per la cura della dipendenza, ricorrendo all’utile che lo Stato ricava dal mercato del tabacco e delle sigarette elettroniche.
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