L’autorità garante per la privacy ha pubblicato una lista di domande e risposte per fornire indicazioni utili ai datori di lavoro riguardo le vaccinazioni anti Covid-19 nel contesto lavorativo, affinchè venga sempre rispettata la normativa sulla protezione dei dati personali.
Garante per la Protezione dei Dati Personali – FAQ febbraio 2021: Trattamento di dati relativi alla vaccinazione anti Covid-19 nel contesto lavorativo
Anno 2021
Il documento fornisce le seguenti indicazioni:
- Il datore di lavoro non può chiedere ai dipendenti informazioni sul loro stato vaccinale né documenti che lo comprovino. Le disposizioni dell’emergenza e la normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro non permettono al datore di lavoro l’accesso a questi dati, nemmeno con il consenso del lavoratore;
- Il datore di lavoro non può chiedere al medico competente i nominativi dei dipendenti vaccinati. Solo il medico può trattare i dati sanitari dei lavoratori, nell’ambito della sorveglianza sanitaria e del giudizio di idoneità alla mansione specifica. Il datore di lavoro può solamente ricevere i giudizi di idoneità redatti dal medico, con le eventuali prescrizioni e/o limitazioni;
- In attesa che il legislatore decida se porre la vaccinazione anti Covid-19 come requisito per l’esercizio di alcune professioni, al momento, alle professioni che comportino esposizione diretta ad agenti biologici, come le professioni sanitarie, si applicano le “misure speciali di protezione” previste dalla normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Anche in questi casi, solo il medico competente può trattare i dati personali relativi alle vaccinazioni e, se necessario, ne tiene conto nella valutazione di idoneità alla mansione specifica, mentre il datore di lavoro deve limitarsi a seguire quanto indicato dal medico competente.
Il documento è disponibile nel box download e a questo link.