Il Joint Committee on Assisted Dying ha pubblicato il rapporto finale a conclusione di un lavoro durato nove mesi sul tema del fine vita in cui ha formulato una serie di raccomandazioni, tra cui l’introduzione di una legislazione che consenta l’accesso al suicidio medicalmente assistito a determinate condizioni e di un’adeguata formazione del personale sanitario sul tema.
Irlanda – Joint Committee on Assisted Dying (Comitato sul suicidio assistito) – il Comitato raccomanda l’adozione di una specifica legislazione in materia di fine vita
Anno 2024
Il Joint Committee on Assisted Dying è un Comitato istituito nel 2023 all’interno del Parlamento irlandese (Houses of the Oireachtas) con il compito di considerare e formulare raccomandazioni per eventuali cambiamenti legislativi e politici relativi al fine vita.
A seguito di un lavoro durato quasi nove mesi, ha pubblicato a conclusione dello stesso un rapporto in cui formula alcune raccomandazioni e considerazioni sul tema.
Il rapporto, strutturato in più parti, si apre con 38 raccomandazioni. Di seguito le più significative:
- Raccomandazione n. 1: «Il Comitato raccomanda al Governo di introdurre una legislazione che consenta la morte assistita, in alcune circostanze limitate, come indicato nelle raccomandazioni contenute in questo rapporto»;
- Raccomandazione n. 3: «Questo Comitato raccomanda che qualora una persona non rispetti i requisiti di legge che regolano la morte assistita, avrà commesso un reato penale»;
- Raccomandazione n. 5: «Il Comitato raccomanda che i medici e gli operatori sanitari coinvolti nei servizi di morte assistita siano formati al più alto livello possibile per identificare la coercizione durante la valutazione o il trattamento di un paziente»;
- Raccomandazione n. 14: «Il Comitato raccomanda che le risorse, i finanziamenti e le informazioni sui servizi di cure palliative siano sostanzialmente aumentate per garantire che servizi adeguati e accessibili nella massima qualità siano forniti in tutto il Paese»;
- Raccomandazione n. 17: «Il Comitato raccomanda che il diritto all’obiezione di coscienza di tutti i medici e gli operatori sanitari direttamente coinvolti nella fornitura di servizi di morte assistita sia tutelato dalla legge. Nonostante quanto sopra, il Comitato raccomanda che, quando un medico o un operatore sanitario eserciti questo diritto, ciò non abbia l’effetto di bloccare l’accesso del paziente alla morte assistita. A tal fine, la legge dovrebbe imporre l’obbligo al professionista sanitario, che rifiuta di partecipare al servizio, di rivolgersi successivamente a un professionista sanitario partecipante e/o a un organismo nazionale di controllo»;
- Raccomandazione n. 25: «Il Comitato raccomanda che l'ammissibilità alla morte assistita sia limitata ai cittadini irlandesi o a coloro che risiedono abitualmente nello Stato per un periodo non inferiore a dodici mesi»;
- Raccomandazione n. 26: «Il Comitato raccomanda che la morte assistita sia limitata alle persone di almeno 18 anni»;
- Raccomandazione n. 27: «Il Comitato raccomanda che solo una persona con diagnosi di malattia, infermità o condizione medica che: a) sia incurabile ed irreversibile; b) avanzata, progressiva e che causerà la morte; c) potrebbe causare la morte entro sei mesi (o, nel caso di persona affetta da una condizione neurodegenerativa, entro 12 mesi); d) causi alla persona sofferenze che non possono essere alleviate in un modo che la persona ritiene tollerabile, ha diritto a essere valutato per la morte assistita.
Il rapporto poi prosegue con un’analisi del panorama normativo e giurisprudenziale irlandese in materia e con una sezione dedicata alla comparazione di diversi modelli stranieri di regolamentazione del fine vita.
Nella terza sezione si esprimono una serie di considerazioni etiche e morali con riferimento ad alcuni principi, tra cui quello di autonomia e di valore della vita, prendendo anche in considerazione il significato di good death.
Successivamente, nella sezione «Safeguard and Consequences» si prendono in considerazione, tra gli altri, i temi del consenso informato, delle cure palliative e dell’obiezione di coscienza.
Infine, il Comitato ha elaborato un possibile modello legislativo in materia di morte assistita per l’Irlanda cercando di prendere in considerazione elementi di altri paesi che ben potrebbero funzionare nel contesto irlandese.
Il parere e il calendario dei lavori sono disponibili al seguente link e nel box download in lingua inglese.
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