Il Governo irlandese ha redatto un documento di 21 principi per colmare il vuoto normativo che potrebbe crearsi nel caso di vittoria del SI al referendum sull’abrogazione dell’ottavo emendamento alla Costituzione.
Irlanda - Referendum sull'IVG: i 21 punti del Governo per far fronte all’eventuale abrogazione dell’ottavo emendamento
Anno 2018
Il Referendum che si terrà il 25 maggio 2018 potrebbe aprire alla legalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza.
L’ottavo emendamento, introdotto e confermato dal 63% degli elettori con un referendum nel 1983, equipara il diritto alla vita del nascituro a quello della madre.
Già nel 1992 la Corte Suprema irlandese sancì la non punibilità per le donne che si recavano all’estero per abortire e nel 2013, a seguito del caso di Savita Halappanavar, morta di setticemia perché non le era stato praticato un aborto d’urgenza, il Parlamento aveva approvato una legge che consentiva l’aborto nel caso in cui la gravidanza mettesse a rischio la vita della madre, anche se tuttora questa legge ha un’applicazione limitata.
La Corte Suprema si è inoltre pronunciata nel marzo scorso e con una sentenza ha dichiarato che i nascituri non godono di diritti ulteriori rispetto ad un generico diritto alla vita.
Dopo tale pronuncia il Governo ha approvato un documento che illustra 21 principi dei quali tenere conto per un’eventuale riforma normativa che si renderebbe necessaria nel caso di vittoria del SI al referendum.
La regolamentazione dovrebbe prevedere la possibilità di abortire senza particolari restrizioni entro la 12esima settimana, mentre limiti più ampi potrebbero essere concessi in casi di particolare pericolo per la salute e la vita della madre, sotto la consulenza di due medici.
Policy 7: That termination of pregnancy up to 12 weeks of pregnancy without specific indication would be provided for in the General Scheme.
Policy 1: That termination of pregnancy on the grounds of a risk to the health (which would include risk to the life) of a pregnant woman would be provided for in the General Scheme.
Policy 2: That the General Scheme would make no distinction between a risk to the physical or mental health of a woman.
Policy 3: That two appropriate (i.e. appropriate to the clinical circumstances) medical practitioners would be required to assess access to termination of pregnancy on the grounds of a risk to the health of a pregnant woman.
Il documento riserverà inoltre una parte alla depenalizzazione del reato di aborto, nei casi previsti dalla legge, mentre nei casi di IVG non regolamentata la pena potrebbe rimanere immutata (fino ai 14 anni di reclusione ai sensi della Section 22 del Protection of Life During Pregnancy Act, 2013, che peraltro verrà abrogato in toto - Policy 21).
Policy 16: That termination of pregnancy would be lawful in the circumstances set out in the grounds provided for in the General Scheme. The General Scheme would retain the offence of intentional destruction of the unborn in defined circumstances.
Altre indicazioni riguardano l'obiezione di coscienza (Policy 14), la libertà di circolazione e il diritto di ricevere informazioni (Policy 15) e i report istituzionali sulla pratica dell'IVG (Policy 18 e 19).
Sei ministri si sono schierati a favore della legalizzazione dell’aborto, tra cui il ministro della Salute Simon Harris e il Primo Ministro Leo Varadkar.
In allegato il documento completo con le 21 policies.