Il Ministro della Salute ha presentato in Parlamento la relazione annuale sull’attività svolta in attuazione della legge n. 219 del 2017 riferendo, in particolare, del ruolo determinante del Consiglio di Stato e del Garante per la protezione dei dati personali nell'interpretazione di alcune disposizioni della legge in oggetto.
Ministero della Salute - Relazione 2019 sullo stato d’attuazione della legge n. 219 del 2017 recante “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”
Anno 2019
Nella presente relazione, il Ministero della Salute ha innanzitutto riportato l’avvenuta istituzione di un gruppo di lavoro incaricato di definire i contenuti informativi della banca dati DAT, le modalità di registrazione e di accesso a questa e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei dati personali. Rispetto a tali questioni, il gruppo ha ravvisato alcuni dubbi interpretativi sulle disposizioni di legge e ha ritenuto necessario adire il Consiglio di Stato per ottenere un parere su alcuni quesiti specifici.
Il Consiglio di Stato, riunitosi in Adunanza della Commissione Speciale, in virtù della «necessità di dare effettiva attuazione ai precetti legislativi», ha chiarito che:
- la banca dati DAT è strumento di attuazione del principio dell’autodeterminazione consapevole dei pazienti e, come tale, la sua utilizzabilità va estesa anche ai non iscritti al SSN, in modo da garantirne i medesimi diritti fondamentali della persona;
- la redazione delle DAT non è soggetta ad alcun vincolo di contenuto;
- i legittimati ad accedere alla banca dati per verificare l’esistenza di una DAT sono il fiduciario in carica della persona o, in assenza di quest’ultimo e in caso di incapacità della persona, il medico curante.
Inoltre, alla luce del contributo fornito dai due rappresentanti del Garante per la protezione dei dati personali in seno al gruppo di lavoro, il Ministero della Salute ha operato, rispetto alle modalità di registrazione dei dati e di accesso alla banca dati, alla copiatura, all’aggiornamento, alla modifica e alla revoca delle DAT, un generale allineamento alla normativa in materia di protezione dei dati personali.
Infine, al netto delle attività di lavoro descritte, il Ministero ha definito lo schema di decreto ministeriale da sottoporre, secondo la procedura prevista dalla legge n. 400 del 1988, al previo parere del Consiglio di Stato.
Il testo della relazione è presente al link e nel box download.