È stata trasmessa al Parlamento la relazione del Ministro della Salute sull’attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (Legge 194/78), con i dati definitivi del 2014 e del 2015.
Ministero della Salute - Relazione annuale 2016 sull’attuazione della legge 194/1978
Anno 2016
Rispetto agli anni precedenti, a giugno 2016 la maggior parte delle Regioni disponeva già dei dati definitivi sulle IVG per l’anno 2015; il Ministero ha quindi deciso di prorogare la scadenza per l’invio dei dati in modo da consentire a tutte le Regioni di comunicare i dati definitivi relativi all’anno 2015; l’unico dato non confermato riguarda l’obiezione di coscienza, per la quale sono stati resi disponibili – come avveniva nelle relazioni degli anni precedenti – solo di dati definitivi del 2014 e quelli preliminari per il 2015.
Nel box download sono disponibili la relazione 2016 e le tabelle con i dati relativi, rispettivamente agli anni 2014 e 2015. Maggiori informazioni a questo link .
In particolare:
- Prosegue l’andamento in diminuzione del fenomeno: nel 2015 il numero di IVG è inferiore a 90.000;
- I tassi di abortività più elevati sono fra donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni;
- Nel tempo è aumentato il peso delle cittadine straniere, sia come conseguenza della loro maggiore presenza che del loro maggiore ricorso all’aborto rispetto alle donne italiane. In base agli ultimi dati raccolti, tuttavia, la percentuale di ricorso all’IVG delle donne straniere, dopo un aumento importante, si è stabilizzato negli anni e comincia a mostrare una tendenza alla diminuzione. La percentuale di accesso all’IVG per le donne straniere ammonta al 31.1% delle IVG sul totale del 2015 e al 33% nel 2014;
- Tra le minorenni, il tasso di abortività per il 2015 è risultato essere pari a 3.1 per 1000;
- Aumenta il ricorso all’aborto farmacologico (RU486): nel 2015 il mifepristone con successiva somministrazione di prostaglandine è stato adoperato nel 15.2% dei casi rispetto al 12.9% del 2014 e al 9.7% del 2013. Il ricorso all’aborto farmacologico varia molto fra le regioni.
- Rispetto alla mobilità regionale, il 92.2% delle IVG nel 2015 (91.9% nel 2014) viene effettuata nella regione di residenza. Tuttavia, il Ministero segnala che tali flussi possono mascherare una falsa migrazione, come nel caso in cui motivi di studio o lavoro temporaneo giustificano il domicilio in regione diversa da quella di residenza, con una particolare incidenza nelle classi d’età più giovani.
- La percentuale delle obiezioni di coscienza resta alta, nonostante secondo il Ministero questo non comporti criticità nei servizi. La percentuale di obiezioni tra i ginecologi per l’anno 2014 ammonta al 70.7%, con un aumento dello 0.7% rispetto al 2013 (media nazionale 2013: 70.0%).
- Sempre con riguardo all’obiezione di coscienza, è stato aggiunto un nuovo indicatore. Il Ministero ha infatti chiesto alle Regioni se ci fossero ginecologi non obiettori non assegnati al servizio IVG. In base ai dati raccolti (46 strutture di 11 regioni), emerge che l’11% dei ginecologi non obiettori è assegnato ad altri servizi e non a quello IVG.
Di seguito il link alle relazioni degli anni precedenti: 2015, 2014, 2013, 2012.