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Ministero della Salute – Relazione annuale 2023 sullo stato di attuazione della legge 40/2004
Anno 2023

Il Ministero della salute ha trasmesso al Parlamento la Relazione annuale sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di Procreazione medicalmente assistita (PMA), relativamente all’attività di centri PMA nell’anno 2021.

Premessa.

I dati di sintesi di seguito riportati riguardano sia le tecniche PMA di I livello (inseminazione semplice) sia di II e III livello (fecondazione extracorporea, cioè formazione di embrioni in vitro), sia con gameti della coppia sia con gameti donati (cioè con uno o entrambi i gameti provenienti da un donatore esterno alla coppia).

Si parla di tecniche di scongelamento per il II e III livello, quando si utilizzano gameti precedentemente crioconservati per formare embrioni, o direttamente embrioni precedentemente crioconservati. Diversamente, si parla di tecniche a fresco quando nella procedura si utilizzano sia ovociti che embrioni non crioconservati. Infine, un ciclo di PMA è da considerarsi iniziato quando la paziente è sottoposta alla stimolazione ovarica (a meno che non si tratti di un ciclo spontaneo) o alla somministrazione di ormoni per la preparazione dell’utero, in caso di cicli di PMA con donazione di ovociti.

I dati.

Considerando l’applicazione di tutte le tecniche di PMA sia di I livello (inseminazione) sia di II e III livello (fecondazione in vitro) con gameti della coppia e con gameti donati, dal 2020 al 2021, si è riscontrato un aumento delle coppie trattate (da 65.705 a 86.090), dei cicli effettuati (da 80.099 a 108.067) e dei bambini nati vivi (da 11.305 a 16.625), anche come conseguenza della contrazione dell’attività dell’anno precedente, dovuta alla pandemia da Covid-19 e ai protocolli adottati per il contenimento della stessa.

Nell’anno 2021 sono stati registrati 340 centri attivi, in aumento rispetto all’anno precedente, di cui 100 pubblici, 19 privati convenzionati e 221 privati. Anche nel 2021, come nel 2020, la maggior parte dei centri italiani attivi (60,0%) sono concentrati in cinque Regioni: Lombardia (55 centri, 16,2% del totale), Campania (45 centri, 13,2% del totale), Veneto (36 centri, 10,6%), Lazio (35 centri, 10,3%) e Sicilia (33 centri, 9,7% del totale). La Lombardia si conferma la Regione con la maggiore mole di attività in Italia (24,1%). Rimane, dunque, la diversa distribuzione dei centri pubblici e privati convenzionati, più presenti nel Nord del Paese, che riflette una migliore offerta ai cittadini e caratterizza la differenza tra le Regioni.

L’attività di PMA di II-III livello con gameti della coppia risulta essere a carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per il 62,1% dei cicli iniziati, come somma di quelli effettuati nei centri pubblici (33,9%) e nei privati convenzionati (28,2%), con valori simili a quelli del 2020.

Inoltre, un consistente numero di centri PMA di II e III Livello presenti sul territorio nazionale svolge un numero ridotto di procedure nell’arco dell’anno. Solo il 32,6% di questi centri ha eseguito più di 500 cicli, contro una media europea del 47,3% (European IVF Monitoring, EIM anno 2018). 

Resta poi elevata l’età media delle donne che si sottopongono alle tecniche a fresco con gameti della coppia, 36,8 anni (gli ultimi dati dal Registro Europeo riportano un’età media di 35 anni per il 2018), diminuisce la percentuale di donne sopra i 40 anni che si sottopone alle tecniche di PMA a fresco: era del 35,8% nel 2020, è del 34,4% nel 2021. Ovviamente nella fecondazione in vitro con gameti donati l’età media della donna è maggiore per la donazione di ovociti (41,9 anni) rispetto a quella del seme (34,8 anni). La principale indicazione per i cicli con ovociti donati rimane l’avanzata età materna, indicando come questa tecnica sia utilizzata soprattutto per infertilità fisiologica e non per patologie specifiche.

In generale, l’efficacia dell’applicazione delle tecniche di II-III livello con gameti della coppia è leggermente migliorata. In particolare, nei cicli a fresco, le percentuali di gravidanza migliorano sia se calcolate rispetto ai cicli iniziati sia se calcolate su trasferimento. Questo avviene nonostante un costante incremento dell’età media delle donne trattate e un aumento della scelta terapeutica nota come “freeze-all” che interrompe il ciclo a fresco con il congelamento di tutti gli ovociti prelevati e/o embrioni prodotti e che quindi determina un calcolo errato per difetto delle percentuali di gravidanza su ciclo iniziato. Per le tecniche con crioconservazione, le percentuali di gravidanza aumentano sia se calcolate per scongelamento che per trasferimento.

Diminuisce il numero di trasferimenti con più embrioni in utero e conseguentemente diminuiscono sia i parti gemellari che trigemini, questi ultimi in linea con la media europea nonostante una persistente variabilità fra i centri. Diminuisce la percentuale di esiti negativi sulle gravidanze monitorate.

Infine, si ricorda come Lo stanziamento per il Fondo per le tecniche di PMA, a seguito del contenimento della spesa pubblica, a partire dal 2018 era stato totalmente annullato. Il decreto del Ministro della salute del 5 agosto 2021, acquisito il parere favorevole della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 4 agosto 2021, ha definito i criteri di ripartizione del Fondo tra le Regioni e le modalità di attuazione ai sensi della legge n. 178/2020, articolo 1, commi 450 e 451. 

A questo link il nostro dossier sulla legge 40.

Di seguito i link alle Relazioni degli anni precedenti: 2022202120202019201820172016201520142013.

Il testo completo della relazione è disponibile nel box download.

Rosa Signorella
Pubblicato il: Venerdì, 10 Novembre 2023 - Ultima modifica: Giovedì, 14 Dicembre 2023
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