Il Ministero della Salute ha trasmesso al Parlamento la relazione annuale sull’attuazione della legge 194/1998, in materia di tutela sociale della maternità e interruzione volontaria di gravidanza (IVG), con i dati definitivi del 2022.
Ministero della Salute – Relazione annuale 2024 sull’attuazione della legge 194/1978
Anno 2024
Nel corso del 2022, il numero totale di IVG è stato 65.661. Rispetto al 2021, il numero assoluto delle IVG è aumentato del 3,2%, in controtendenza con il trend in diminuzione registrato fino al 2021.
Il tasso di abortività (numero di IVG ogni 1.000 donne di età 15-49 anni) è pari a 5,6 per 1.000 rispetto a 5,3 del 2021, con un aumento del 5,1%. Il rapporto di abortività (numero di IVG ogni 1.000 nati vivi) registra un aumento del 4,6%, infatti nel 2022 è pari a 166,6 per 1.000 rispetto a 159,0 del 2021.
Si conferma nel 2022 l’aumento del ricorso alle IVG da parte delle donne minorenni (pari a un tasso di 2,2 per 1000) registrato già nel 2021 (2,1 per 1000) rispetto al 2020 (1,9 per 1000).
La distribuzione della contraccezione d’emergenza è aumentata, in particolare: del 27,7% per l’Ulipristal Acetato (EllaOne) rispetto al 2021, e del 66,8% dal 2020, anno in cui, con determina AIFA dell’8 ottobre, è stato eliminato l’obbligo di prescrizione anche per le minorenni; più contenuto l’aumento per il Levonorgestrel (Norlevo) rispetto al 2021 (+6,7%).
I tempi di attesa per eseguire l’intervento sono in diminuzione, pur persistendo una variabilità fra le Regioni. Nel 2022 i tempi di attesa tra il rilascio del certificato e l’IVG sono inferiori ai 14 giorni nel 77,7% dei casi, mentre nel 3,4% i giorni di attesa sono oltre 28.
In tema di mobilità, si rileva che nel 2022 il 92,9% delle IVG è stato effettuato nella Regione di residenza. Di queste, l’86,9% è stato effettuato nella Provincia di residenza, a conferma del basso flusso di mobilità fra le Regioni. Riguardo all’offerta del servizio IVG, a livello nazionale, nel 2022, si contano 343 punti IVG, pari a 2,9 servizi ogni 100.000 donne in età fertile, un rapporto in grado, secondo quanto emerge dalla relazione, di garantire un’adeguata copertura dell’offerta media a livello nazionale. Nel 2021 i punti IVG erano 340.
Nel 2022, per la prima volta in assoluto, le IVG farmacologiche superano quelle chirurgiche in risposta alla maggiore applicazione da parte delle Regioni di quanto stabilito dalla circolare del 12 agosto 2020 del Ministero della Salute – Aggiornamento delle “Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con Mifepristone e prostaglandine”.
A seguito dell’aumentato uso della tecnica farmacologica, la percentuale di IVG entro le 8 settimane è aumentata negli anni, risultando nel 2022 pare al 62,3% degli interventi.
Per quanto riguarda l’obiezione di coscienza, nel 2022 la quota di ginecologi obiettori risulta pari al 60,5%, inferiore rispetto al 63,6% dell’anno precedente.
È in continua diminuzione il numero medio di IVG effettuate settimanalmente dai ginecologi non obiettori con 0,87 IVG a settimana nel 2022 contro l’1,68 % del 2011, il 2,49 del 1992 e il 3,13 del 1983. Questo continuo calo di lavoro è dovuto dal fatto che il numero delle IVG è costantemente diminuito negli anni e il numero dei ginecologi non obiettori è stato mediamente stabile.
Mediante un monitoraggio ad hoc del Ministero della salute, per la raccolta dei dati relativi all’attività dei consultori familiari, si constata che nel 2022 il 76,6% delle strutture ha offerto servizi di counselling e di rilascio dei certificati per l’IVG. Emerge comunque che il numero di certificati emessi (30.088) è inferiore rispetto al numero di colloqui effettuati (43.566).
Il testo completo della Relazione e le tabelle con i dati sono disponibili a questo link e nel box download.
Di seguito il link alle relazioni degli anni precedenti:
2023, 2022, 2021, 2020, 2018, 2017, 2016, 2015, 2014, 2013, 2012.