Il rapporto dell’OCSE sulle cure palliative e il fine vita negli stati membri dell’OCSE è stato pubblicato il 7 febbraio 2023 a seguito di un evento che ha riunito esperti, professionisti e rappresentanti della società civile. Il rapporto vuole evidenziare il crescente bisogno di migliorare le cure nel fine vita e discute delle politiche nei settori relativi al personale, alla qualità di tali cure, ai modelli di finanziamento e alla governance dell’assistenza.
OCSE – “Time for Better Care at the end of life”: Rapporto su cure palliative e fine vita negli stati membri dell'OCSE
Anno 2023
Il rapporto, suddiviso in sette parti, mette innanzitutto in evidenza come nei paesi OCSE l’accesso tempestivo alle cure palliative ha una percentuale molto bassa, con meno del 40% delle persone bisognose che riescono a riceverle. Infatti, l’erogazione delle cure palliative spesso avviene in una fase avanzata della malattia in quanto i meccanismi per garantire un accesso tempestivo sono scarsi e poco efficaci.
Tale accesso dev’essere garantito innanzitutto negli ospedali poiché nonostante si preferisca morire a casa, la metà dei decessi avviene nelle strutture sanitarie. Le cure fornite non sempre riflettono i desideri del paziente dato che la loro opinione e quella dei familiari è ancora troppo spesso esclusa dalle decisioni riguardanti il percorso di cura. Inoltre, la qualità delle cure spesso è ancora bassa, ovvero tra il 10% e il 25% delle persone decedute all’età di 65 anni o più che ricevono troppo pochi antidolorifici, troppo poco aiuto per la respirazione o troppo poco aiuto per l’ansia.
Inoltre, l’assistenza delle cure di fine vita soffre di carenze di finanziamento perchè i sistemi pubblici forniscono una copertura parziale delle spese sostenute (ciò accade in un terzo dei paesi OCSE), determinando elevate spese a carico dei familiari.
Figure 5.1. EOLC services are covered in part by health and social security schemes
Tali carenze richiedono un intervento politico strutturato per migliorare l’assistenza e le cure di fine vita, intervento che dovrebbe affrontare, innanzitutto, le carenze di personale, aspetto fondamentale per migliorare l’accesso alle cure.
Figure 6.4. Most countries report having no end-of-life care research agenda
Anche una migliore formazione degli operatori sanitari può contribuire a favorire la comunicazione e il coinvolgimento dei pazienti e delle loro famiglie. Oltre alla formazione, andrebbero migliorati anche i processi decisionali sul fine vita, specialmente attraverso un più stretto coinvolgimento delle persone in fin di vita e dei loro familiari.
Infine, dare priorità all’efficace distribuzione delle risorse nelle cure di fine vita e promuovere la progettazione e l’attuazione di servizi di cure palliative può sia migliorare la qualità delle cure di fine vita sia fornire un migliore utilizzo delle risorse.
Il testo del rapporto è disponibile al seguente link e nel box download.