L’11 aprile 2024 il Parlamento europeo ha adottato una Risoluzione che invita il Consiglio europeo ad avviare le procedure di revisione dei trattati per inserire nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE l’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva e il diritto a un aborto sicuro e legale.
UE – Parlamento europeo – Risoluzione del Parlamento europeo dell’11 aprile 2024 sull’inclusione del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE
Anno 2024
La Risoluzione, dopo aver ripercorso l’attuale stato di tutela e di implementazione dei diritti alla salute sessuale e riproduttiva a livello internazionale e a livello nazionale, ribadendone lo status di diritti umani fondamentali che l’Unione europea si impegna a promuovere e a proteggere, afferma l’importanza di modificare l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE come segue:
Articolo 3
Diritto all’integrità della persona e all’autonomia del corpo
2bis. Ogni persona ha diritto all’autonomia del corpo e all’accesso libero, informato, pieno e universale alla salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti, come pure a tutti i servizi di assistenza sanitaria correlati, senza discriminazioni, compreso l’accesso a un aborto sicuro e legale.
Oltre a ciò, con la Risoluzione il Parlamento europeo condanna fermamente il deterioramento che, in termini di tutela, sta interessando i diritti delle donne a livello globale e negli Stati membri UE, soprattutto dal punto di vista dei diritti alla salute sessuale e riproduttiva, ed esprime preoccupazione per l’aumento dei finanziamenti a favore di gruppi anti-genere e anti-scelta, invitando la Commissione a impedire che simili realtà ricevano finanziamenti europei.
Nella prospettiva di garantire maggior tutela ai diritti che concernono la salute sessuale e riproduttiva, compreso il diritto all’aborto, la Risoluzione invita gli Stati membri a depenalizzare completamente l’aborto secondo quanto affermato dalle linee guida 2022 dell’OMS, facendo esplicitamente riferimento alle legislazioni di Polonia e Malta quali atti da abrogare per garantire l’accesso all’aborto. In questi termini, il documento sollecita gli Stati membri a garantire l’accesso a un aborto sicuro, legale e gratuito, a servizi che consentano di realizzare una pianificazione prenatale e familiare, alla contraccezione e a servizi di prevenzione e trattamento di malattie sessualmente trasmissibili come l’HIV, condannando la pratica di alcuni medici e strutture sanitarie di negare l’accesso all’aborto sulla base della clausola di “coscienza”.
Il Parlamento europeo, poi, invita gli Stati membri e i governi locali ad assicurare l’accesso a tutti i servizi in materia di salute sessuale e riproduttiva aumentando la spesa e le sovvenzioni dirette per le strutture che si occupino di offrire assistenza in questo settore e a garantire che i medici e gli operatori sanitari ricevano durante gli studi universitari una formazione obbligatoria sui metodi e le procedure di aborto. Inoltre, invita gli Stati membri a eliminare gli ostacoli giuridici, finanziari, sociali e pratici e le restrizioni all’aborto, ponendo particolare attenzione alle misure che possono colpire in modo sproporzionato le donne in condizioni di povertà, le donne razzializzate e coloro che facciano parte di famiglie monoparentali.
Infine, dopo aver riconosciuto l’importanza del ruolo delle organizzazioni della società civile per quanto riguarda la protezione e la promozione dei diritti in materia di salute sessuale e riproduttiva e dopo aver ribadito l’importanza di tutelare e rafforzare simili realtà, il Parlamento europeo invita l’UE a sostenere il riconoscimento del diritto all’aborto come un priorità in seno anche alle istituzioni internazionali e in altri consessi multilaterali quali il Consiglio d’Europa e le Nazioni Unite.
Il testo della Risoluzione è disponibile al seguente link e nel box download.