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UK – National Health service: divieto di utilizzo di farmaci che bloccano la pubertà per bambini e adolescenti affetti da disforia o incongruenza di genere
Anno 2024

Il Sistema Sanitario Nazionale britannico ha rilevato che non ci sono abbastanza prove per considerare il trattamento con puberty suppressing hormens (PSH) di bambini e adolescenti che soffrono di disforia o incongruenza di genere sicuro e clinicamente efficace tanto da renderlo prassi stabile.

Il Policy Working Group (PWG), commissione formata all’interno del National Health Service inglese (NHS), ha promosso uno studio per verificare se la terapia ormonale che blocca la pubertà possa essere considerata un trattamento standard nei bambini e adolescenti che presentano i sintomi di disforia o incongruenza di genere.

Secondo la definizione che ne dà il l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si tratta di una patologia tale per cui il soggetto prova un senso di disagio e angoscia dovuti al disallineamento tra l’identità di genere percepita e il genere che la persona si è vista attribuire alla nascita in base al sesso biologico.

Per tale disturbo, il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Health Disorders e l’International Statistical Classification of Disease and Related Heath Problems ha definito un approccio diagnostico secondo cui i primi sintomi possono manifestarsi già tra i tre e i cinque anni di età, periodo dello sviluppo in cui tipicamente i bambini iniziano a mostrare comportamenti legati al genere (Fast, 2018). Sebbene sia frequente che bambini così piccoli tangano comportamenti atipici rispetto al genere assegnato alla nascita, fornendo quindi i criteri per una diagnosi di disforia o incongruenza di genere, non necessariamente, poi, gli stessi saranno interessati dal conflitto interiore tra il genere fisico e quello nel quale si identificano (Ristori, 2016).

Il documento redatto dalla Commissione evidenzia come il senso di angoscia sintomatico di questa patologia nasca ed aumenti entrando nella fase dell’adolescenza a causa dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari e per una maggiore divisione sociale tra i due sessi. A questo proposito, numerosi studi hanno mostrato come le persone affette da questo disturbo soffrissero anche di una serie di condizioni collegate, come l’essere vittima di bullismo, soffrire di depressione o di tendenza all’autolesionismo.

Ne discende che il trattamento delle persone affette da tali patologie debba essere attento ai bisogni specifici del paziente la cui personalità potrebbe aver subito un impatto negativo dovuto alla patologia, con l’obiettivo di favorire il pieno sviluppo della persona.

Per queste ragioni, il trattamento standard, fino alla decisione da parte dell’NHS, consisteva nella prescrizione dei puberty suppressing hormens (PSH), cioè farmaci che permettono di bloccare i recettori di alcuni ormoni rilasciati durante la pubertà ritardando lo sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie. Tra i farmaci impiegati rientra la triptorelina, che viene utilizzata off label per il trattamento della disforia di genere.

Nel 2020 il National Institute for Health and Care Excellence è stato incaricato dal servizio sanitario nazionale inglese di analizzare le pubblicazioni scientifiche riguardanti le GnRHa (Gonadotrophin Releasing Hormon Analogue). Aggiornando, poi, questo studio con le ultime pubblicazioni fino al 2023 l’NHS England ha concluso che statisticamente non c’erano importanti differenze in quanto a disforia di genere, salute mentale, immagine corporea e funzionamento psico-sociale per bambini e adolescenti trattati con GnRHa

Inoltre, va segnalato che è stato rilevato come la qualità delle risultanze scientifiche fosse molto bassa secondo l’approccio GRADE (Grade of Recommendations, Assesment, Development and Evaluations). 

Per questi motivi, la Commissione ha concluso che non ci sono sufficienti prove per considerare i puberty suppressing hormens (PSH) un trattamento clinicamente efficace per bambini e adolescenti che soffrono di disforia o incongruenza di genere efficace e quindi non può essere adottato come terapia standard per questi disturbi.

Il testo del documento è disponibile al seguente link e nel box download.

Marta Venier
Pubblicato il: Martedì, 12 Marzo 2024 - Ultima modifica: Giovedì, 30 Maggio 2024
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