Il Royal College of Physicians (RCP) ha rivisto il suo orientamento in materia di suicidio assistito in seguito a un sondaggio condotto tra i suoi membri in merito all’opportunità o meno di modificare la normativa vigente, che considera l’assistenza al suicidio un reato.
UK - Royal College of Physicians: l'ente modifica la propria posizione in merito al suicidio assistito da “sfavorevole” a “neutrale”
Anno 2019
I membri del Royal College of Physicians sono stati interpellati in merito alla loro opinione riguardo la necessità di una riforma del Suicide Act del 1961, attualmente in vigore, che punisce con la reclusione fino a 14 anni chiunque dolosamente incoraggi o assista il suicidio o il tentativo di suicidio compiuto da un’altra persona.
Il 43,4% degli interpellati ha affermato che il RCP dovrebbe essere contrario a una modifica del Suicide Act; si tratta di una percentuale in calo rispetto alla precedente indagine sul tema, condotta nel 2014, in cui la medesima opinione era stata espressa dal 44,4% dei partecipanti. Il 31,6% degli interpellati, invece, ha affermato che il RCP dovrebbe schierarsi a sostegno di una riforma della legge; si tratta, in questo caso, di una percentuale in significativo aumento rispetto all’indagine del 2014, in cui si erano espressi nello stesso senso soltanto il 24,6% dei partecipanti. Infine, il 25% ha dichiarato che il RCP dovrebbe dichiararsi neutrale, e dunque né favorevole né contrario a una riforma del Suicide Act: questa terza opinione è stata poi accolta dal College, che si è dunque formalmente dichiarato neutrale in merito all’opportunità di modificare o meno la disciplina legislativa in materia di suicidio assistito. Questa decisione è motivata dal fatto che il Council del College, ossia il suo principale organo decisionale, prima dell’indagine aveva dichiarato che sarebbe stata necessaria una maggioranza pari al 60% degli intervistati affinché il RCP si potesse formalmente dichiarare favorevole o sfavorevole a una riforma del Suicide Act. Una tale percentuale non è emersa dall’esito dell’indagine, determinando perciò la scelta di adottare una posizione di neutralità.
Nell’indagine si chiedeva inoltre a tutti i partecipanti di esprimere la loro personale opinione in merito a una riforma della legislazione in materia di suicidio assistito. A dichiararsi a favore di una riforma sono stati il 40,5% degli intervistati, a fronte del 32,3% che aveva espresso la medesima opinione nel 2014, mentre gli sfavorevoli sono calati dal 57,5% del 2014 al 40,5%. Infine, il 24,6% dei membri del RCP ha affermato che, se la legge cambiasse, sarebbe disposto a prestare assistenza al suicidio, mentre il 55,1% si è dichiarato non disposto a farlo: nel 2014, le percentuali erano state rispettivamente del 21,4% e del 58,4%.
Il comunicato stampa ufficiale del Royal College of Physicians è disponibile a questo link.
Nel box download l’esito del sondaggio, con i dati suddivisi in base alla specializzazione medica degli intervistati.