La Corte Suprema dell’Alabama ha stabilito che gli embrioni crioconservati nello Stato sono da considerarsi “minor children” ai fini dell’applicazione del Wrongful Death of Minor Act (§ 6-5-391) del 2022. L’atto consente ai genitori di un bambino minorenne deceduto di intentare una causa per ottenere danni punitivi quando la morte è causata da un atto illecito, da un'omissione o da una negligenza di qualsiasi persona.
ALABAMA – Supreme Court - LaPage et al v. The Center for Reproductive Medicine: gli embrioni crioconservati rientrano nella definizione di “minor child” del Wrongful Death of Minor Act
16 febbraio 2024
Il caso sottoposto al vaglio dei giudici supremi dell’Alabama origina dalla distruzione per negligenza di alcuni embrioni crioconservati presso il Center for Reproductive Medicine a seguito della quale tre coppie di genitori degli embrioni distrutti intentavano causa contro la clinica dinnanzi la Mobile Circuit Court ai sensi del Wrongful Death of Minor Act.
Secondo la Corte di prima istanza gli embrioni crioconservati in vitro non possono essere considerati “persone” o “bambini” e ha quindi escluso il diritto dei ricorrenti a vedersi riconosciuti i danni punitivi per la distruzione degli embrioni.
In riforma di quanto stabilito dalla trial court, i giudici supremi affermano invece che il Wrongful Death of Minor Act si applica indistintamente a tutti i bambini deceduti, anche non ancora nati e senza alcune eccezione per quelli che i giudici supremi definiscono come “bambini extrauterini” (extrauterine children), stabilendo per tanto, ai fini del riconoscimento del danno punitivo per la morte di un bambino minorenne, che gli embrioni crioconservati sono da considerarsi tali.
Il ragionamento dell’opinione di maggioranza si sviluppa su tre livelli: a) se il testo del Wrongful Death of Minor Act si applica a tutti i bambini, anche non ancora nati; b) se il testo del Wrongful Death of Minor Act prevede un’eccezione per gli embrioni crioconservati; c) se i giudici devono considerare i rischi per le pratiche di fertilizzazione in vitro che emergerebbero qualora un embrione crioconservato venisse equiparato ad un bambino ai fini del Wrongful Death of Minor Act.
Quanto al primo punto, i giudici di maggioranza sostengono che, sebbene il testo della legge non definisca cosa debba intendersi per “child” e “minor child”, la Corte ha da tempo sostenuto che un bambino non ancora nato vada qualificato come bambino minorenne ai sensi del Wrongful Death of Minor Act come già affermato nei casi Mack v. Carmack 79 So. 3d 597 (Ala. 2011) e Hamilton v. Scott 97 So. 3d (Ala. 2021). Inoltre, ragionano i giudici supremi, l’attribuzione di questo significato può collocarsi anche storicamente ai tempi in cui l’Act è stato emanato (1872) posto che, come riconosciuto dalla Corte Suprema federale in Dobbs v. Jackson Women’s Health Org. 597 U.S. 215 (2022), fin dal XVIII secolo i bambini non ancora nati erano riconosciuti quali soggetti con diritti e interessi da tutelare. Infine, anche qualora si ritenessero ambigue le espressioni “child” e “minor child” una lettura costituzionalmente orientata della legge in parola non consentirebbe l’esclusione degli “unborn child” dal suo campo di applicazione, in quanto la stessa Costituzione dell’Alabama all’articolo 1 della sezione 36.06(b) – Sancticity of Unborn Life – impone allo stato di attuare politiche pubbliche di protezione dei diritti degli embrioni.
Quanto al secondo punto, la sentenza afferma che non è possibile, alla luce dei precedenti della Corte e del testo della legge, creare una eccezione dall’applicazione del Wrongful Death of Minor Act per quegli embrioni collocati al di fuori dell’utero materno e quindi per gli embrioni crioconservati. Secondo i giudici, infatti, anche gli embrioni crioconservati rientrano nel significato da attribuire all’espressione “minor child”.
Quanto al terzo punto, i giudici supremi rifiutano le considerazioni del ricorrente per il quale trattare gli embrioni crioconservati come bambini ai fini della legge comporterebbe un aumento dei prezzi delle pratiche di crioconservazione collegato ai rischi di responsabilità che deriverebbero dall’applicazione della legge sui danni punitivi per la morte dei minori anche alle cliniche ove gli embrioni sono conservati. L’opinione di maggioranza rifiuta questo argomento sostenendo che queste tipologie di considerazioni policy-focused sono appannaggio del solo legislatore.
Alla luce di queste considerazioni, la sentenza afferma, ricorrendone gli altri presupposti, l’applicabilità del Wrongful Death of Minor Act anche agli embrioni crioconservati nei casi di distruzione per atto illecito, negligenza o omissione.
L’opinione di maggioranza si completa con tre opinioni concorrenti, una opinione parzialmente concorrente e parzialmente dissenziente e una sola opinione dissenziente.
Il testo della sentenza è disponibile al seguente link e nel box download.