Un gruppo di medici californiani ha fatto richiesta alla Superior Court della California per un ordine restrittivo nei confronti dell’End of Life Option Act, che prevede la possibilità di prescrivere farmaci letali a pazienti affetti da malattie terminali, in quanto contrario ai principi del giusto processo e della equal protection.
California – Riverside County Superior Court – Ahn v. Hestrin: suicido assistito per malattie terminali
9 giugno 2016
La Superior Court della California ha rigettato l’impugnazione di una legge riguardante il suicidio medicalmente assistito, l’End of Life Option Act, che prevede che i pazienti che ricevano una diagnosi di ‘malattia terminale’ (terminally ill), con una prospettiva di vita di meno di sei mesi, possano richiedere ai loro medici curanti la prescrizione di farmaci letali.
I ricorrenti hanno presentato una richiesta affinché la legge venisse sospesa, principalmente per due motivi.
Primo, perché essa viene considerata irragionevole e contraria ai principi del due process e della equal protection (giusto processo e pari protezione), garantiti costituzionalmente sia a livello federale che a livello statale, a causa della arbitrarietà dei criteri con cui un paziente viene definito ‘terminally ill’: questa definizione si basa su una prognosi irragionevole, non prende adeguatamente in considerazione un eventuale disturbo mentale, né la situazione del paziente al momento del suicidio, che potrebbe avvenire anche in tempi molto successivi alla prescrizione dei farmaci.
Essa viola il principio di eguaglianza in quanto non ha basi ragionevoli che giustifichino un trattamento differenziato da parte dello Stato nei confronti dei pazienti diagnosticati come ‘terminally ill’ rispetto agli altri cittadini californiani.
In più, esso viola il principio del due process per la vaghezza con cui il termine ‘terminal disease’ (malattia terminale) è definito. Esso è definito come ‘an incurable and irreversible disease that has been medically confirmed and will, within reasonable medical judgment, result in death within six months’ (trad. ‘una malattia incurabile e irreversibile diagnosticata da un medico e che porterà, in base ad un ragionevole apprezzamento medico, alla morte entro sei mesi’): questa definizione, oltre ad imporre arbitrariamente un periodo di aspettativa di vita, non specifica se la prognosi tenga in considerazione eventuali interventi medici o se essa includa malattie croniche che possano portare alla morte se non trattate appropriatamente.
In secondo luogo, i ricorrenti sostengono che l'assemblea legislativa non avesse competenza di intervenire su questo argomento, in quanto, secondo l’Art. IV, Sec. 3(b) della Costituzione della California, essa non ha potere di legiferare su nessuna materia che non sia specificata nella convocazione da parte del Governatore. In questo caso, la sessione straordinaria era stata convocata per legiferare sul tema dei finanziamenti nell’ambito delle organizzazioni sanitarie (‘to enact permanent and sustainable funding from a new managed care organization tax and/or alternative fund source’), e quindi ha agito ultra vires nella approvazione di questo atto.
Il testo della sentenza è disponibile al questo link e nel box download.