La Corte Suprema Canadese ha rigettato il ricorso di una donna concepita con gameti maschili di un donatore che chiedeva di svelare l'identità del proprio padre biologico.
Canada - Supreme Court - Olivia Pratten v. Attorney General of British Columbia et al. : procreazione medicalmente assistita e anonimato del donatore
30 maggio 2013
La ricorrente, O.P., concepita nel 1982 con i gameti maschili di un donatore anonimo, si era rivolta ai giudici dello Stato della British Columbia, nel 2008, chiedendo che fosse dichiarata l'illegittimità della legge sull'anonimato dei donatori e chiedendo il riconoscimento del diritto a conoscere le proprie origini biologiche.
Il ricorso si fondava sulla violazione del principio d'eguaglianza e di non discriminazione: secondo la legge della British Columbia sulle adozioni, infatti, le persone adottate hanno il diritto, a determinate condizioni, ad accedere ai dati sull'identità dei genitori biologici, mentre lo stesso diritto non è garantito alle persone concepite con la fecondazione eterologa, in violazione anche della Carta canadese dei diritti e delle libertà.
I giudici di primo grado si pronunciarono a favore della ricorrente, dichiarando che le previsioni sull'anonimato del donatore violavano i diritti del figlio, che alcune disposizione della legge sulle adozioni violavano la Costituzione dello Stato e ordinando che i documenti con i dati del donatore non venissero distrutti. La Corte d'appello, invece, accogliendo il ricorso del Governo, dichiarò che le persone nate da fecondazione eterologa non hanno un diritto a conoscere le proprie origini biologiche e che in questo caso prevale il diritto alla privacy del donatore. Olivia Pratten ha presentato quindi un ulteriore ricorso alla Corte Suprema Canadese, che ha però rigettato l'appello il 30 maggio 2013.
Nel box download le sentenze della Corte Suprema dello Stato della British Columbia (2011), della Corte d'Appello (2012) e della Corte Suprema canadese.