In data 12 marzo 2020 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha espresso due giudizi di manifesta infondatezza in due casi sollevati contro la Svezia da aspiranti ostetriche che si sono viste negare il diritto di obiezione di coscienza all'interruzione volontaria di gravidanza.
Basandosi su un esame preliminare del merito dei casi, il comitato di tre giudici incaricato dell’esame dell’ammissibilità ha deciso che la mancata tutela dell’obiezione di coscienza delle ricorrenti non costituisce violazione degli articoli 9, 10 e 14 della CEDU e ha, pertanto, rigettato i due ricorsi in quanto manifestamente infondati.