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Corte Europea dei Diritti dell'Uomo – Mandet v. Francia: è nell’interesse del bambino conoscere le proprie origini biologiche
14 gennaio 2016

Nel caso Mandet v. France la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo si è espressa su un caso riguardante un presunto padre biologico che voleva vedere riconosciuta in giudizio la propria paternità, nonostante l’opposizione del figlio.

Numero
ric. n. 30955/12
Anno
2016

Il bambino era nato in un momento di separazione tra la madre e il marito ed era stato da questo riconosciuto dopo che i due si erano risposati. Nonostante il figlio avesse chiesto che non fossero modificati i suoi rapporti familiari, i giudici francesi, dopo aver accertato la paternità biologica in capo al ricorrente, avevano deciso che fosse nel miglior interesse del bambino conoscere le proprie origini, avevano riconosciuto diritti di visita al padre naturale, senza togliere la potestà genitoriale al marito della madre, e imposto che il bambino tornasse ad usare il cognome della madre con il quale era stato registrato alla nascita.

La Corte EDU riconosce che sia intervenuta una violazione del diritto alla vita familiare del bambino, ma ritiene che questa sia giustificata dall’esigenza di vedere tutelati anche i diritti del padre biologico.

Secondo la Corte i giudici interni avrebbero costruito un appropriato bilanciamento di interessi dando prevalenza a quelli del minore. L’interesse del minore infatti, non sarebbe da ricostruirsi nei termini proposti dai ricorrenti, ma dovrebbe essere identificabile nel conoscere la verità circa le sue origini biologiche. Il riconoscimento di limitati diritti di visita, insomma, non sarebbe sufficiente a concretizzare una violazione del diritto alla vita privata e familiare dei coniugi e del figlio.

Nel box download il testo della sentenza.

Marta Tomasi
Pubblicato il: Giovedì, 14 Gennaio 2016 - Ultima modifica: Giovedì, 13 Giugno 2019
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