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Corte Suprema USA – order nella causa Raul Labrador – Attorney General of Idaho v. Pam Poe, 601 (2024) U.S.: Divieto per i minori dell’Idaho di accedere a trattamenti di rettifica del sesso.
15 aprile 2024

La Corte Suprema, in attesa di una decisione sul merito da parte delle corti inferiori, ripristina l’applicabilità dei divieti contenuti all’interno del Vulnerable Child Protection Act promulgato dall’Idaho nel 2023.

Numero
601 (2024) U.S.
Anno
2024

Nel maggio 2023, lo Stato dell’Idaho ho promulgato il Vulnerable Child Protection Act (c.d. HB 71), attraverso il quale si pone l’obiettivo di proibire pratiche volte ad «alter the appearance of or affirm the child’s perception of the child’s sex if that perception is inconsistent with the child’s biological sex» (art. 3), stabilendo una pena di anni 10 di detenzione per qualsiasi professionista sanitario ritenuto colpevole della violazione.

Tra le pratiche censurate rientrano gli interventi chirurgici di adeguamento dei caratteri sessuali, la somministrazione di farmaci capaci di indurre cambiamenti morfologici nei genitali del minore o di indurre l’infertilità (sia essa transitoria o permanente), la mastectomia e la rimozione di qualsiasi parte o tessuto del corpo altrimenti sano o non malato.

 

Lo stesso anno, i genitori di Pam Poe e Jane Done (entrambi adolescenti transgender e residenti in Idaho) si rivolgono alla Corte Distrettuale citando in giudizio il general attorney e il local prosecutor, domandando l’adozione di un preliminary injuction contro i divieti presenti all’interno del HB 71, asserendo che senza l’accesso agli estrogeni e agli ormoni bloccanti la pubertà, i due minorenni avrebbero con tutta probabilità sofferto di gravi problemi riconducibili alla disforia di genere.

 

La corte distrettuale dopo aver accolto il ricorso delle famiglie, emana una universal injuction (trattasi di un particolare provvedimento la cui efficacia non è limitata alle parti della lite ma si propaga erga omnes) con cui proibisce l’applicazione della HB 71 in tutto il territorio statale in pendenza del contenzioso tra le parti.

 

Il General Attorney oltre a promuovere appello nei confronti della pronuncia della corte, si rivolge alla Court of Appeals per il 9th Circuit domandando la sospensione dell’efficacia della universal injuncion nelle more dell’appello. Tale richiesta viene rigettata e lo Stato dell’Idaho decide dunque di rivolgersi alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

 

La Corte Suprema, analizzato il ricorso proposto dallo Stato dell’Idaho, giunge ad affermare come la universal injuction del caso Attonrey General of Idaho v. Pam Poe, 601 (2024) U.S., violi i principi fondamentali in materia di proporzionalità dei rimedi concessi dalle corti. In questo caso, infatti, manca la proporzionalità tra danno perpetrato dal convenuto e il rimedio imposto dalla Corte.

 

Corte Suprema, dunque ripristina l’applicabilità del Vulnerable Child Protection Act nell’attesa di una decisione sul merito da parte delle corti inferiori.

 

Qui una pagina che riporta tutti gli aggiornamenti sul caso

Vanessa Lando
Pubblicato il: Lunedì, 15 Aprile 2024 - Ultima modifica: Venerdì, 07 Giugno 2024
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