La Corte d’Appello di Roma ha ordinato l’annotazione del riconoscimento da parte della madre non biologica nell’atto di nascita del minore, nato tramite PMA di tipo eterologo.
Corte d’Appello di Roma – decreto 2 aprile 2021: riconoscimento della madre intenzionale nell’atto di nascita del figlio nato tramite PMA di tipo eterologo
2 aprile 2021
Il caso di specie riguarda l’atto di nascita di un minore nato da una coppia di donne che ha concordato e realizzato un progetto di genitorialità condiviso tramite PMA di tipo eterologo, cui hanno avuto accesso in Spagna, dove questa pratica è aperta anche a coppie omosessuali.
Il riconoscimento del legame genitoriale con la madre intenzionale, in questo caso, era già stato concesso e annotato dall’ufficiale dello stato civile competente, quello del Comune di Cerveteri, sulla base dei presupposti di cui agli artt. 8 e 9 della legge n. 40/2004 e avrebbe dovuto essere semplicemente annotato nell’atto di nascita del minore, da parte dell’ufficiale dello stato civile di Roma che, tuttavia, si era rifiutato.
La Corte ha ritenuto, dunque, illegittimo il rifiuto del Comune di Roma: l’atto, infatti, si qualifica come doveroso e l’ufficiale dello stato civile, essendo già stato iscritto il riconoscimento in altro Comune, non può effettuare alcuna autonoma e diversa valutazione, non godendo di alcuna discrezionalità in merito.
Il testo del decreto è disponibile nel box download.