Il Tribunale Amministrativo di Parigi ha riconosciuto la responsabilità dello Stato francese per il suo contributo alla crisi climatica, condannandolo ad adottare tutte le misure necessarie per riparare il danno ecologico causato dal superamento dei limiti di emissioni gas serra tra il 2015 e il 2018.
Francia – Tribunal Administratif de Paris – Notre Affaire à Tous and Others v. France (Affaire du Siecle)
14 ottobre 2021
La vicenda giudiziaria nasce da un ricorso proposto da quattro organizzazioni non governative Oxfam France, Notre Affaire à tous, Foundation pour la Nature et l’Homme et Greenpeace France, sostenute da oltre 2,3 milioni di persone che hanno firmato la petizione “Affair du Siècle”. I ricorrenti lamentavano l’inadeguatezza dell’azione del governo francese nel contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico e chiedevano la condanna dello Stato ad adottare tutte le misure necessarie per combattere efficacemente i cambiamenti climatici.
Secondo i ricorrenti, deriverebbe dalla lettura sistematica degli artt. 1, 2, 3, e 5 della Charte de l’environment un’obbligazione generale di contrasto al cambiamento climatico in capo allo Stato. A ulteriore sostegno, le parti invocavano gli artt. 2 e 8 della CEDU, nonché gli impegni assunti dallo Stato francese a livello internazionale con la firma della UNFCCC e l’Accordo di Parigi.
Per l’effetto, i ricorrenti chiedevano di condannare lo Stato francese alla riparazione, oltre che del danno morale cagionato ai ricorrenti, anche del danno ecologico prodottosi a causa dell’inazione dello Stato.
In una prima sentenza il Tribunale amministrativo di Parigi riconosceva sia il danno morale che quello ecologico dovuti all’inadeguatezza delle politiche di contrasto al cambiamento climatico.
Individuando una serie di atti normativi che vincolano lo Stato francese ad impegnarsi nella lotta al cambiamento climatico, tra cui la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 1992, l’Accordo di Parigi del 2015, il “Pacchetto per il clima e l’energia” del 2009, il Regolamento UE 2018/842, nonché l’art. 3 della Charte de l’environment e il Code de l’énergie, il Tribunale amministravo ha riconosciuto l’esistenza di un'obbligazione generale in capo allo Stato di contrasto al cambiamento climatico. Nella ricostruzione dell’obbligazione specifica di riduzione delle emissioni di gas serra, il Tribunale si basava prevalentemente sui rapporti annuali 2019 e 2020 dell’Haut Conseil pour le Climat e sui dati raccolti dal CITEPA, evidenziando come la Francia avesse sostanzialmente superato il carbon budget che la stessa aveva definito nel 2015.
Prima di pronunciarsi definitivamente, il Tribunale amministrativo di Parigi disponeva un supplemento istruttorio chiedendo allo Stato francese di assumere le misure necessarie finalizzate al raggiungimento degli obiettivi mitigativi da esso dichiarati e di porre così fine all’aggravarsi del rilevante danno ecologico.
Con la successiva sentenza del 14 ottobre 2021, il Tribunale francese ha ritenuto lo Stato responsabile ai sensi dell’art. 1246 del Code civil (“Tout personne responsable d’un préjudice écologique est tenue de le réparer”) per aver contribuito a determinare il danno ecologico causato dal superamento dei budget di carbonio tra il 2015 e 2018. Il Collegio ha altresì ingiunto alle competenti autorità statali di adottare entro il termine del 31 dicembre 2022, tutte le misure idonee al ristoro del danno e alla prevenzione di futuri pregiudizi.
Il testo completo della sentenza è disponibile al seguente link e nel box download.