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Irlanda - High Court - M.R & Anor v. An tArd Chlaraitheoir & Ors: maternità surrogata
5 marzo 2013

Il giudice Abbott della High Court irlandese ha riconosciuto il diritto della madre biologica ad essere registrata come madre nel certificato di nascita. Gli embrioni prodotti dalla fecondazione dei gameti della donna e del marito erano stati impiantati nell'utero della sorella della donna.

Numero
IEHC 91
Anno
2013

La controversia verteva sul riconoscimento, dal punto di vista giuridico, dei genitori dei gemelli MR e DR e quindi sull'individuazione dei soggetti a cui spettano i diritti e doveri attribuiti per legge ai genitori. In modo particolare, ci si chiedeva chi fosse legittimata ad essere riconosciuta come madre.

La coppia di coniugi OR e CR, a causa dell'impossibilità della moglie CR di procreare, decideva di intraprendere una procedura di fecondazione assistita: gli ovuli di CR, fecondati in vitro con lo sperma di OR, furono impiantati nell'utero della madre surrogata, sorella di CR. Prima della nascita dei gemelli, le parti avevano stabilito che i gemelli sarebbero stati cresciuti come figli della coppia OR (padre biologico) e CR (madre biologica), cosa che effettivamente accadde. Non sono sorte controversie tra i genitori biologici e la madre surrogata; le autorità statali, però, registrarono come madre dei gemelli la madre surrogata. Nonostante l'esame del DNA avesse dimostrato la maternità biologica di CR, l'amministrazione statale aveva rifiutato di correggere i dati sul certificato di nascita di MR e DR.

I ricorrenti si rivolgono al giudice per chiedere che CR sia dichiarata madre di MR e DR e che venga pertanto corretto il certificato di nascita dei gemelli, a causa dell'illegittimità del rifiuto delle autorità statali di riconoscere la maternità della madre biologica.

A tal fine, i ricorrenti sostengono che la Corte deve adottare un test per verificare chi, per legge, debba essere considerata la madre di un bambino, al fine di riconoscere i legami naturali e psicologici tra i soggetti del giudizio e per tutelare adeguatamente i loro diritti costituzionali. Tale risultato può essere raggiunto se il riconoscimento della madre non è limitato dalla presunzione che madre sia solo la donna che partorisce il bambino, ma se tale assunto viene considerato come una mera presunzione confutabile, al verificarsi delle seguenti circostanze:

1. può essere dimostrato che un'altra donna ha fornito l'ovulo dal quale si è sviluppato l'embrione;

2. vi è stato un accordo tra la madre surrogata (ed eventualmente il marito della stessa) e i genitori biologici, in base al quale il bambino sarà trattato e cresciuto come figlio di questi ultimi;

3. la confutazione della presunzione è finalizzata alla realizzazione del best interest del bambino;

4. la confutazione della presunzione non è contraria alle politiche pubbliche.

Riportiamo di seguito i passaggi salienti della decisione; il testo completo è disponibile nel box download.

«Such an approach would vindicate the rights and interests of the applicants without in any way making unclear or unworkable the law in regard to parentage. There is a longstanding history of the use of presumptions in ascertaining parentage, for example the presumption in favour of legitimacy. […] Applying that approach the Registrar should be entitled to register the genetic mother as the mother of the child if all relevant persons consent and there is no contest as to parentage».

«To allow CR to be registered as the mother would be overturning the primary principle, which is that the birth mother is the mother. This cannot be done in any event because of the constitutional mores. Even if the Court were to consider doing that, it in and of itself creates uncertainty and raises the potential for other equally worthy people in completely different situations to raise other and more complex issues. This issue has implications for surrogate mothers, commissioning parents and, more importantly, for the resulting child. Therefore, an interference with the mater semper certa est principle in those circumstances, even if it were open to the Court, which the respondents say it is not, is not something that the Court should contemplate in the particular circumstances of this kind of sensitive issue».

Il giudice tiene in considerazione le circostanze di fatto alla base del giudizio, fra cui il fatto che i coniugi CR e OR continuano a convivere, insieme con i gemelli MR e DR, e che il contratto per la surrogazione con la sorella di CR non ha dato origine ad alcuna controversia. Dopo la nascita dei gemelli, il rapporto con la madre surrogata è sempre continuato in modo armonioso, e la stessa si è presa cura dei bambini come una «loving aunt who enjoys their company but (as she says herself), is glad that she is an aunt and has the opportunity of some respite from two delightful, but very energetic young children».

La causa sorgeva sul rifiuto del registro delle nascite di iscrivere sul certificato di nascita dei gemelli CR come madre, nonostante la prova della sua maternità biologica, a causa della necessità del rispetto del principio generale mater semper certa est.

Valutando il rapporto tra maternità biologica e surrogata, il giudice Abbot afferma: «In view of my findings in relation to the determinative nature of chromosomal DNA, I find that while the input of a gestational mother to an embryo and foetus not containing genetic material from her is to be respected and treated with the care and prudence which the best medical practice dictates, the predominant determinism of the genetic material in the cells of the foetus permits a fair comparison with the law and standards for the determination of paternity. It would be invidious, irrational and unfair to do otherwise. In reaching this conclusion, I am supported by current legislative practice in the most recent Adoption Act of 2010 where the legislature recognised the importance of blood relationships by ensuring control at High Court level of the process by which a mother proposing to consent to adoption would at least be counselled in relation to the importance of knowing the genetic background of a child which is proposed to be adopted […]. The judgment of O’Hanlon J. in S. v. S., relating to the irrebuttable presumption in certain cases relating to paternity within marriage, is ample authority to enable the court to conclude that the presumption of mater semper certa did not survive the enactment of the Constitution insofar as it applies to the situation post IVF. To achieve fairness and constitutional and natural justice, for both the paternal and maternal genetic parents, the feasible inquiry in relation to maternity ought to be made by on a genetic basis and on being proven, the genetic mother should be registered as the mother under the Act of 2004. The conclusion does not raise the consideration of the best interest of the child which in most cases, if not in all, would be best served by an inquiry of the genetic interest».

Lucia Busatta
Pubblicato il: Martedì, 05 Marzo 2013 - Ultima modifica: Lunedì, 03 Giugno 2019
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