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UK - Court of Appeal (Civil Division) - X v. Z. : uso del DNA raccolto per fini forensi e test di paternità
5 febbraio 2015

Numero
[2015] EWCA Civ 34
Anno
2015

Il DNA di X era stato raccolto nel corso delle indagini sull’omicidio della moglie di X, fatto per il quale l’uomo era stato processato e poi condannato.

I figli della donna venivano affidati ai servizi sociali e posti in affido. Nel corso del procedimento penale, X dichiarava di essere il padre dei minori e chiedeva di poterli vedere. Si rifiutava, però, di fornire il proprio DNA per il test di paternità. Le autorità locali si rivolsero quindi alla polizia per chiedere un campione del DNA di X raccolto per le indagini penali, al fine di effettuare il test di paternità. La polizia di rifiutava, ritenendo illegittimo il riutilizzo del campione.

In S and Marper v. UK la Corte EDU aveva stabilito che il PACE (la legge Britannica che stabilisce, inter alia, le regole relative alla raccolta e conservazione del material biologico degli indagati) non tutelava adeguatamente i diritti protetti dall’art. 8 CEDU. Veniva quindi addottato il Protection of Freedoms Act 2012, che limita l’utilizzo del DNA raccolto per fini forensi. In particolare, il DNA raccolto nel corso di indagini penali non può essere utilizzato per finalità diverse da quelle forensi.

La Corte d’Appello, nella decisione il cui testo è disponibile nel box download, conferma che l’interpretazione da dare al testo legislativo non può che essere quella che esclude la possibilità di riutilizzare il DNA raccolto nel corso delle indagini per finalità diverse da quelle investigative.

Lucia Busatta
Pubblicato il: Giovedì, 05 Febbraio 2015 - Ultima modifica: Martedì, 11 Giugno 2019
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