La Court of Protection di Londra ha riconosciuto che, considerate le circostanze del caso concreto, non rientri nel miglior interesse della paziente in stato di minima coscienza un ulteriore tentativo di attivazione di meccanismi artificiali di nutrizione e idratazione.
UK - Court of Protection - United Lincolnshire Hospitals NHS Trust v. N: legittimo non tentare di riattivare NIA in paziente in stato di minima coscienza
21 luglio 2014
A seguito di una grave emorragia, nel 2013, la donna era entrata in uno stato di minima coscienza e aveva perso la capacità di formulare decisioni relative alla propria salute. Nel 2014 la donna era stata ricoverata in ospedale perché le venisse riposizionata la PEG che la alimentava artificialmente. A partire da quel momento, però, secondo quanto riportato la donna «has been physically resistant to all efforts to re-establish a method of providing her with nutrition. She has pulled out a naso-gastric tube and several cannulae».
Poiché la nutrizione era stata interrotta dal 14 giugno, era stato presentato ricorso in via d’urgenza alla Protection Court.
Il giudice, dopo aver ascoltato il parere di un consulente, quello dei familiari più stretti e dopo aver cercato di ricostruire eventuali manifestazioni di opinione della donna espresse in passato in relazione alla condizione nella quale si sarebbe trovata, esclude che rientri nel suo interesse un ulteriore tentativo forzoso di riattivazione dei trattamenti.
La Corte dichiara, in conclusione, che è legittimo e rientra nel best interest della paziente «for the clinicians (a) not to make any further attempt to secure a means of providing artificial nutrition; (b) to withdraw the provision of intravenous fluids and dextrose; and (c) to provide such palliative care and related treatment (including pain relief) as considered appropriate to ensure she suffers the least distress and retains the greatest dignity until such time as her life comes to an end».
Nel box download il testo della sentenza.