La High Court ha respinto il ricorso di un uomo che, affetto da sindrome locked-in e gravemente disabile, voleva porre fine alla propria esistenza recandosi in Svizzera per il suicidio assistito e sosteneva la contrarietà alla CEDU delle regole disciplinari del General Medical Council inglese.
UK - High Court (Queen's Bench Division) -R (AM) v. The General Medical Council: suicidio assistito e regole deontologiche
20 luglio 2015
Nel caso di specie il sig. "Martin" (la cui vera identità è mantenuta anonima) avrebbe voluto ottene la certificazione medica richiesta dalla clinica Dignitas di Zurigo, nonché il parere di un medico sui metodi per commettere suicidio. Tuttavia, l’orientamento del GMC, prospettando una responsabilità disciplinare e l’eventuale radiazione dall’Albo per i medici che assistano i pazienti nel proposito di suicidarsi, preclude di fatto la possibilità di ottenere tali pareri, nonostante le linee guida del Director of Public Prosecutions (DPP) siano state rese meno severe – in presenza di determinate circostanze – rispetto all’esercizio dell’azione penale in casi di assistenza al suicidio. Secondo il ricorrente, le regole del GMC violerebbero quindi l’articolo 8 (diritto alla vita privata) e l’articolo 10 (libertà di espressione) della CEDU.
La High Court, richiamando espressamente la recente decisione della Corte EDU nel caso Nicklinson and Lamb v. the United Kingdom (16 luglio 2015), ha respinto invece le argomentazioni del sig. Martin, ritenendo che le regole deontologiche e disciplinari poste dal General Medical Council non siano in contrasto con la CEDU. Nella decisione si legge infatti: “40…the decision in Nicklinson is that section 2 [of the Suicide Act 1961], even read alone, is compatible with article 8. If a blanket ban on assisted suicide does not infringe article 8, it must follow that any step taken to discourage a doctor from assisting a suicide cannot infringe the article either”. Inoltre “it cannot possibly be contrary to article 8 for the GMC to take as its starting point the principle that a doctor has a duty to obey the law, and to structure its guidance accordingly. The reason why the section 2 interference with article 8 is justified, which the Supreme Court held was the protection of vulnerable patients, equally justifies the GMC’s guidance which seeks to reflect and give effect to that principle”. Sulla base di argomentazioni analoghe la Corte ha ritenuto non ci fosse nemmeno violazione dell’ articolo 10 CEDU.
Il testo integrale della decisione è reperibile qui .