La Corte Suprema degli Stati Uniti, rilevando l'insussistenza dei requisiti procedurali che legittimano i ricorrenti ad impugnare la legge, ha confermato la costituzionalità dell'intero Affordable Care Act e in particolare del mandato individuale e della previsione dell'assicurazione sanitaria minima.
US Supreme Court - California v. Texas: conferma della legittimità costituzionale dell'Affordable Care Act
17 giugno 2021
Nel 2010, l'Amministrazione Obama ha introdotto l'Affordable Care Act (ACA) con l'obiettivo creare le condizioni giuridiche ed economiche affinché tutta la popolazione del paese, e in particolare le fasce più povere, potessero avere accesso al sistema sanitario. Tra le disposizioni più significative volte a realizzare queste condizioni, quali l'espansione del Medicaid alle persone non rientranti nel Medicare e il divieto di discriminare le persone affette da condizioni cliniche pregresse, è centrale l'introduzione dell'individual mandate e della minimum-coverage provision: istituti che, insieme, compongono l'obbligo per il singolo cittadino o residente di dotarsi di un’assicurazione sanitaria minima, la cui violazione comporta la comminazione di una sanzione pecuniaria.
Nel 2017, il Congresso ha azzerato la sanzione pecuniaria originariamente posta a presidio dell'individual mandate, depotenziando quindi le disposizioni dell'intera legge.
Sulla base di questa modifica normativa, le disposizioni riguardanti il mandato individuale e l'assicurazione sanitaria minima sono state impugnate. In primo grado, le censure alla legittimità costituzionale di quest'ultime e dell'intera legge sono state accolte della District Court. In secondo grado, la Court of Appeals of the Fifth Circuit, pur confermando l'illegittimità costituzionale delle singole disposizioni in questione, ha escluso la possibilità di dichiarare illegittima l'intera legge. Al fine di ribaltare quest'esito, allora, i ricorrenti hanno adito la Corte Suprema.
Le tre questioni poste all'attenzione della Corte Suprema degli Stati Uniti sono una preliminare di rito e due di merito:
- se i due singoli cittadini e il gruppo di stati ricorrenti soddisfino i requisiti di legittimazione ed interesse a sollevare la legittimità costituzionale dell'assicurazione sanitaria minima;
- se, alla luce dell'azzeramento della sanzione fiscale posta a presidio del mandato individuale, la previsione dell'assicurazione sanitaria minima sia incostituzionale;
- in caso di conferma di tale rilievo di incostituzionalità, se il la restante legge sia costituzionalmente legittima.
La Corte si è espressa solo sulla prima questione preliminare di rito, risolvendola negativamente e, conseguentemente, non è entrata nel merito delle disposizioni successive. I giudici hanno infatti affermato l'insussistenza dei requisiti della legittimazione e dell'interesse ad agire di tutti i ricorrenti, rilevando come costoro non abbiano dimostrato l'avvenuto o potenziale pregiudizio emergente in concreto dalla legge impugnata ai sensi della giurisprudenza costituzionale in materia (P.II).
Quanto ai due singoli cittadini ricorrenti, la Corte ha rilevato che, proprio in virtù dell'azzeramento della sanzione fiscale, costoro non sono genuinamente pregiudicati dalla norma poiché, pur rimanendo in piedi l'intero assetto della legge, l'Internal Revenue Service competente alla riscossione della sanzione fiscale non ha ragione di operare nei loro confronti. Sulla scia della stessa argomentazione, la Corte ha ritenuto che gli stessi non subiscano nessun pregiudizio derivante dalla previsione dell'assicurazione sanitaria minima (II, A).
Quanto al gruppo di Stati ricorrenti, la Corte ha ritenuto che questi ultimi non abbiano efficacemente dimostrato che l'aumento della richiesta di programmi statali di assicurazione sanitaria, il conseguente aumento del costo per gli Stati e l’incremento di spese amministrative costituiscano, secondo quanto richiesto dalla giurisprudenza in materia, un pregiudizio concreto e direttamente scaturente dalla previsione dell'assicurazione sanitaria minima (II, B, 1-2).
Accanto all'opinione maggioritaria della Corte, redatta dal giudice Breyer, si segnala la concurring opinion del giudice Thomas e la dissenting opinion del giudice Alito.
Il testo della sentenza è disponibile nel box download.