Con due decisioni del 13 gennaio 2022, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha temporaneamente bloccato il provvedimento dell’OSHA relativo all’obbligo di vaccinazione contro il CoViD-19 nelle aziende con più di 100 dipendenti e confermato, invece, il requisito dell’obbligo all’interno delle strutture che partecipano ai programmi di Medicare e Medicaid, posto dal Secretary of Health and Human Services.
US - Supreme Court: obbligo vaccinale contro il Covid-19 nei posti di lavoro
13 gennaio 2022
NFIB, et al. v. Department of Labor, OSHA e Ohio, et. al. v. Department of Labor, OSHA (nn. 21A244 e 21A247)
Il 5 novembre 2021, con il cd. Emergency Temporary Standard (ETS), l'Occupational Safety and Health Administration (OSHA), un’agenzia del Labour Department, aveva richiesto ai datori di lavoro con più di 100 dipendenti di rendere obbligatoria in azienda la vaccinazione contro il CoViD-19 entro il 4 gennaio 2022. L’unica eccezione contenuta poteva riguardare i lavoratori che accettavano di sottoporsi settimanalmente a un test a proprie spese e durante le ore non lavorative.
Nonostante la difesa dell’amministrazione Biden, secondo la quale l’esigenza di tutela dei lavoratori nel contesto straordinario di una pandemia avrebbe giustificato l’indirizzo adottato, il National Federation of Independent Business (NFIB) aveva cercato un rimedio d'emergenza davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti, contestando il potere dell'OSHA di introdurre un obbligo vaccinale.
Secondo la Corte, l’OSHA avrebbe l’autorità di intervenire al fine di “regulate occupational dangers”, ma non avrebbe il potere di “regulate public health more broadly”. La Corte ha concluso che “[r]equiring the vaccination of 84 million Americans, selected simply because they work for employers with more than 100 employees” risponderebbe certamente al secondo, piuttosto che al primo, obiettivo. Pur essendo il rischio di contrarre il CoViD presente in molti posti di lavoro, “it is not an occupational hazard in most”. La regola generalizzata (considerata un “blunt instrument”), che non traccia distinzioni fra il diverso livello di rischio al quale diverse professioni sono esposte, “fails to account for this crucial distinction— between occupational risk and risk more generally—and accordingly the mandate takes on the character of a general public health measure”.
La decisione non esclude, tuttavia, la possibilità per l’OSHA di introdurre regole per limitare la diffusione del virus nei posti di lavoro, che dovrebbero tuttavia essere limitate a luoghi in cui esso “poses a special danger because of the particular features of an employee’s job or workplace,” such as “researchers who work with the COVID-19 virus” or “risks associated with working in particularly crowded or cramped environments”.
Biden, et al. v. Missouri, et al. e Becerra, et al. v. Louisiana, et al. (nn. 21A240 e 21A241)
Diversa sorte è toccata alla regola, introdotta dal Segretario della Salute e dei Servizi Umani nel febbraio 2021, che impone alle strutture che partecipano ai programmi di Medicare e Medicaid di garantire che il loro personale sia vaccinato. La regola prevede esenzioni mediche e religiose e non si applica ai telelavoratori a tempo pieno e a coloro che lavorano sempre all'esterno.
La Corte ha argomentato che il Congresso ha autorizzato il Segretario dell'HHS a introdurre condizioni per ottenere fondi legati ai programmi di Medicare e Medicaid considerate necessarie “in the interest of the health and safety of individuals who are furnished services” e che “ensuring that providers take steps to avoid transmitting a dangerous virus to their patients is consistent with the fundamental principle of the medical profession: first, do no harm.”
Nel box download il testo completo delle decisioni.