La Corte Suprema ha respinto il ricorso d’urgenza contro la legge del Texas sull’aborto, che proibisce l’interruzione volontaria di gravidanza dal momento in cui si può rilevare attività cardiaca nel feto, quindi a partire circa dalla sesta settimana.
US – Supreme Court: respinto il ricorso contro la nuova legge del Texas sull’aborto
1 settembre 2021
Alcune associazioni per i diritti delle donne hanno presentato un ricorso urgente per sospendere entrata in vigore della legge, sostenendo che questa fosse contraria alla decisione della Corte Suprema Roe v. Wade che fin dal 1973 aveva legalizzato l’aborto negli Stati Uniti.
La Corte Suprema, con una votazione di 5 a 4, ha respinto il ricorso, sostenendo che le parti non avessero adeguatamente argomentato alcune importanti questioni procedurali. Al tempo stesso, tuttavia, la Corte ha sottolineato come la propria decisione non sia definitiva riguardo la legittimità costituzionale della legge e come potranno essere presentati altri ricorsi nel merito in futuro.
I giudici dissenzienti hanno invece criticato la decisione, evidenziando in particolare come lo Stato non sia in alcun modo titolato a delegare ai cittadini, deresponsabilizzando i propri amministratori, l’applicazione di una legge che limita così fortemente i diritti delle donne: la legge, infatti, affida ai cittadini il compito di denunciare gli aborti illegittimi, consentendo a chiunque di citare in giudizio cliniche e operatori sanitari. Secondo questi giudici, le complessità procedurali sulla base delle quali la Corte ha deciso di respingere il ricorso sono state causate dallo Stato del Texas stesso, con la precisa finalità di renderne più difficile il vaglio costituzionale.
Il testo della decisione è disponibile nel box download e a questo link.