In data 13 aprile 2018 il Parlamento portoghese ha approvato, con una maggioranza di 109 voti a favore, 106 contrari e 15 astenuti, una nuova legge al fine di facilitare le procedure di cambio anagrafico del genere e per tutelare le persone con caratteristiche intersex.
Portogallo: nuova legge sull’identità di genere
13 aprile 2018
La legge è particolarmente garantista nei confronti delle persone transgender in quanto essa è riconducibile ad un modello improntato alla piena autodeterminazione nell’identità di genere (al pari di paesi come Norvegia, Danimarca, Irlanda e Malta). Inoltre, è particolarmente innovativa poiché è la seconda in Europa a stabilire una protezione delle caratteristiche sessuali dei minori intersex (la prima era stata Malta nel 2014).
Si riportano di seguito i principali contenuti della legge.
All’articolo 2 si trova una previsione di diritto antidiscriminatorio in cui si proibiscono discriminazioni sulla base dell’identità di genere, di espressione di genere e delle caratteristiche sessuali. La previsione vincola anche i privati.
All’art. 5 si trova invece la previsione ad hoc per la protezione dei minori intersex. Si prevede che, salvo situazioni di comprovato rischio per la salute, i trattamenti e gli interventi chirurgici, farmacologici o di altro genere che vadano a modificare le caratteristiche sessuali di un minore intersex non debbano essere realizzati fino al momento in cui questo esprima la propria identità di genere. La previsione tutela il minore da interventi prematuri, rimandando al momento della consapevolezza sulla propria identità e sulle proprie scelte qualsiasi intervento medico-chirurgico.
Il Capo II, dall’art. 6 all’art. 9, è interamente dedicato al procedimento di modificazione del genere anagrafico ed è denominato “Riconoscimento giuridico dell’identità di genere”.
Il procedimento è meramente amministrativo e può essere avviato da persone di nazionalità portoghese maggiorenni la cui identità di genere non corrisponda al sesso attribuito alla nascita. È specificato che a tale procedimento possono accedere anche i minori portoghesi di età compresa fra i 16 ed i 18 tramite i propri rappresentati legali. Tuttavia questi soggetti dovranno essere ascoltati dall’autorità pubblica al fine di acquisire un consenso pieno e attuale, in conformità al principio del superiore interesse del minore derivato dal sistema CEDU. Anche le persone intersex possono avviare tale procedimento a partire dal momento in cui la propria identità di genere è manifesta. La decisione dell’autorità deve pervenire entro otto giorni dalla richiesta e nessuna persona può essere obbligata a presentare documentazione in merito ad interventi chirurgici, trattamenti ormonali o trattamenti psicologici o psichiatrici subiti.
Il Capo III, intitolato “Mezzi di protezione”, raggruppa previsioni molto differenti. La prima è volta alla protezione della salute delle persone che desiderano accedere a trattamenti medici o interventi chirurgici al fine di raggiungere la propria autodeterminazione del genere. L’articolo 11 è invece una previsione riguardante il sistema scolastico-educativo che vincola lo Stato all’adozione di vari provvedimenti, fra cui quelli per combattere le discriminazioni relative all’identità di genere e alle caratteristiche sessuali e quelli volti alla formazione di insegnanti sulle tematiche di genere. Inoltre, vincola tutti gli istituti scolastici, sia privati che pubblici, a porre le condizioni affinché i giovani possano esprimersi ed essere rispettati nella propria identità di genere, espressione di genere, o per le proprie caratteristiche sessuali.
Infine, il Capo IV, denominato “Mezzi di difesa”, stabilisce delle regole per agire in giudizio a tutela del diritto all’autodeterminazione di genere e l’art. 15 riconosce anche ad associazioni e organizzazioni non governative la possibilità di agire per la difesa di tale diritto.
La versione finale del testo normativo, come approvata dal Parlamento, è disponibile a questo link e nel box dowload.
Aggiornamento
Il Presidente del Portogallo ha posto il veto sulla legge, con un messaggio che segnala la necessità di un parere medico per i minori. Il Parlamento potrebbe superare il veto con un voto a maggioranza assoluta.