Il Presidente dell'Uruguay ha firmato il 23 ottobre 2012 una legge che depenalizza l’aborto nelle prime 12 settimane di gravidanza. Il Presidente della Repubblica, José Mujica, a differenza di quanto fatto dal suo predecessore, Tabaré Vázquez, nel 2008, ha deciso di non esercitare il proprio potere di veto.
Uruguay: depenalizzazione dell'aborto
23 ottobre 2012
L’opposizione ha già annunciato di voler organizzare un referendum abrogativo.
La nuova normativa depenalizza l’aborto nelle prime 12 settimane di gravidanza. La procedura per un aborto legittimo prevede di doversi rivolgersi a un panel di medici (medico di base, ginecologo, psicologo e un assistente sociale…) che dovranno informare la donna circa le conseguenze della sua scelta. In particolare, la commissione – che non autorizza né proibisce l’aborto - deve «contribuire a superare le cause che possono indurla all’interruzione della gravidanza, assicurandosi che disponga delle informazioni necessarie per prendere una decisione conscia e responsabile».
Dopo un periodo di attesa di cinque giorni, nel caso in cui la donna riconfermasse la propria volontà, si procederà all’intervento (la procedura prevista dal servizio sanitario nazionale impone il ricorso a un farmaco, il misoprostol, e non all'intervento chirurgico).
L'approvazione della legge porta l’Uruguay ad unirsi alle poche esperienze (Cuba, Guyana, Città del Messico…) che in Sudamerica prevedono ipotesi di aborto legittimo al di fuori dei casi di stupro, incesto o pericolo per la vita della madre.
Nel box download il testo della nuova normativa.