Articolo di Carlo Casonato, pubblicato in Rivista Italiana di Medicina Legale , 3, 2018, pp. 949-963.

Articolo di Carlo Casonato, pubblicato in Rivista Italiana di Medicina Legale , 3, 2018, pp. 949-963.
ABSTRACT
La maggior parte dei decessi, non solo in Italia, è il risultato di processi lunghi, le cui fasi sono in parte prevedibili. All’esordio della malattia, se adeguatamente accompagnati, molti malati possono quindi pianificare consapevolmente le cure cui desiderano accedere e quelle che invece rifiutano. La pianificazione condivisa delle cure, come prevista dall’articolo 5 della legge 219 del 2017 è, per questo, strumento decisivo al perseguimento dello scopo di prendere sul serio i diritti delle persone malate, a partire dal rispetto della loro autodeterminazione. Una corretta attivazione della pianificazione delle cure, inoltre, conduce a risultati sorprendenti anche in termini di allungamento dell’aspettativa di vita.