Tesi di dottorato di Lucia Busatta, dal titolo Il diritto alla salute a geometria variabile, discussa presso l'Università degli Studi di Trento il 18 aprile 2012.
Tesi di dottorato di Lucia Busatta, dal titolo Il diritto alla salute a geometria variabile, discussa presso l'Università degli Studi di Trento il 18 aprile 2012.
ABSTRAT
Nella trattazione si svolge un'analisi di una delle molteplici dimensioni del diritto alla salute, ossia il diritto ad ottenere prestazioni sanitarie. Il principio d'eguaglianza formale e sostanziale costituisce il filo rosso della disamina, svolta attraverso l'impiego del metodo comparato e finalizzata alla verifica del grado di somiglianza o diversità tra gli ordinamenti presi in considerazione. Sono stati a tal fine prescelti i sistemi italiano, britannico e spagnolo poiché essi, oltre a condividere l'adozione del medesimo modello di sistema sanitario di tipo universalista, sono anche caratterizzati da una decentralizzazione asimmetrica nella forma di Stato, che incide profondamente sulle modalità della garanzia del diritto e sulla sua concretizzazione rispetto al territorio. Ci si sofferma, inoltre, sulle nuove “sfide” che il diritto dell'Unione Europea reca con sé in questo campo. Lo studio della configurazione costituzionale del diritto alla salute in ciascun ordinamento, della sua articolazione in relazione all'assetto decentralizzato dello Stato e, infine, del crescente spazio di intervento dell'Unione Europea in materia di salute porteranno ad individuare alcune linee comuni, pur all'interno di una (relativa) diversità dei punti di partenza e degli strumenti adottati in ciascuno Stato per rispondere a problemi tendenzialmente comuni. Il diritto costituzionale alla salute viene così (ri)qualificato come una situazione giuridica a fattispecie complessa, ma in sé unitaria, proponendo l'abbandono della tradizionale distinzione tra una dimensione cd. fondamentale ed una cd. sociale dello stesso. Si tratta, dunque, di un diritto a tutela “graduale”, che si misura nell'ampiezza dello spazio di discrezionalità lasciato al legislatore per assicurarne la garanzia, cui corrisponde, in modo inversamente proporzionale, una gradazione del potere di controllo giurisdizionale. In tale contesto emergono anche le istanze talora centrifughe e talaltra centripete nella tutela del diritto alla salute in ordinamenti caratterizzati da un assetto decentralizzato, ove si rinviene la tendenza a trovare risposte territoriali a problemi locali, in tensione con l'esigenza di garantire un adeguato livello d'eguaglianza intersoggettiva sull'intero territorio nazionale. Le soluzioni (fra loro parzialmente differenti) di ciascun ordinamento conducono al comune risultato di privilegiare l'adozione di decisioni condivise attraverso procedimenti in cui sia previsto il coinvolgimento dei soggetti interessati. Sarà, infine, possibile tracciare il profilo di un diritto delle prestazioni sanitarie, da intendersi come sistema di tutele soggettive per l'accesso a trattamenti medici, alla luce anche dei “nuovi” vincoli che derivano dall'ordinamento dell'Unione Europea. Affiorano alcuni elementi comuni, che rappresentano le modalità di garanzia di effettività del diritto alla salute, con riguardo al profilo preso in esame, e che possono trovare eguale applicazione a livello sovranazionale, nazionale e anche territoriale. In questo modo, il cd. procedure-oriented approach, i principi di condivisone e compartecipazione nell'adozione delle scelte relative alla salute, nonché la garanzia di un controllo giurisdizionale delle decisioni costituiscono un modello di tutela del diritto alla salute che si presta ad una circolazione virtuosa all'interno dello spazio europeo.