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Canada - Court of Appeal for Ontario – The Christian Medical and Dental Society of Canada v. College of Physicians and Surgeons of Ontario: libertà religiosa e accesso ai servizi sanitari
15 maggio 2019

La Corte d’Appello dell’Ontario ha confermato la decisione della Divisional Court del gennaio 2018, riguardante la costituzionalità della procedura di ‘effective referral’ che le disposizioni del CPSO (College of Physicians and Surgeons of Ontario) impongono ai medici obiettori, alla luce della richiesta di introdurre nuove prove a favore della posizione di entrambe le parti. 

Numero
2019 ONCA 393
Anno
2019

I ricorrenti hanno presentato un appello alla Court of Appeal dell’Ontario in merito alla decisione della Divisional Court, che aveva ritenuto che le policies sulla procedura di ‘effective referral’ del CPSO (College of Physicians and Surgeons of Ontario) costituissero limiti ragionevoli e giustificati in una società democratica alla libertà religiosa dei medici obiettori. Secondo i ricorrenti, invece, una tale procedura di effective referral non limiti i loro diritti solo in minima parte, ma impone loro di diventare complici dei servizi sanitari richiesti, cosa che li renderebbe peccatori agli occhi della loro fede religiosa, e che misure alternative garantirebbero invece di raggiungere gli stessi obiettivi ma rispettando la loro libertà religiosa. In alternativa propongono un modello di ‘generalized information’, tramite il quale i medici possono dare informazioni ai pazienti riguardo a servizi e risorse pubbliche, come l’Ontario’s Care Coordination Service (per servizi di informazione riguardo al suicidio assistito) e Telehealth (un servizio telefonico gratuito per informazioni e consigli sanitari), modello che sarebbe meno limitante per i loro diritti.

Dall’altra parte il College ha invece presentato nuove prove del fatto che questo modello non riuscirebbe a rispondere alle reali esigenze dei pazienti, e soprattutto di quelli più vulnerabili, imponendo loro l’onere di dover cercare autonomamente un servizio disposto ad aiutarli, e che creerebbe ritardi nell’accesso a servizi sanitari urgenti.

La Corte d’Appello, dopo aver confermato quello che la Divisional Court aveva sostenuto riguardo alla libertà religiosa dei medici obiettori, e cioè che le Policies del CPSO rappresentano un’interferenza a questa libertà che non è né banale né inconsistente (‘the interference with the appellants’ freedom of religion is neither trivial nor insubstantial’ [79]), si concentra su due problemi: primo, se il requisito dell’effective referral violi il diritto all’eguaglianza dei medici obiettori in riferimento all’articolo 15(1) della Carta dei Diritti e delle Libertà Canadese, e, secondo, se questa violazione, in caso presente, sia giustificata dall’articolo 1 della Charter.

Dopo una attenta analisi e l’applicazione del cosiddetto Oakes Test (R. v. Oakes), la Corte ha dichiarato che le alternative proposte dai ricorrenti non siano una soluzione adeguata: esse infatti andrebbero a compromettere l’obiettivo del CSPO e pregiudicherebbero l’accesso egualitario ai servizi sanitari, poiché permetterebbe ai medici obiettori di abbandonare i loro ruoli di ‘patient navigators’ senza un trasferimento appropriato dei pazienti ad un altro medico o servizio sanitario disposto ad assisterli.

Inoltre, analizzando il rapporto tra gli effetti positivi delle Policies e quelli negativi sui medici obiettori, tenendo in considerazione le nuove prove addotte dai ricorrenti, la Corte ha confermato che gli effetti benefici siano superiori a quelli negativi, sottolineando il fatto che i medici, come membri di una professione pubblica, debbano sottoporsi a direttive che hanno come focus l’interesse pubblico e quello dei pazienti, piuttosto che concentrarsi sui loro interessi personali, e ha dichiarato che le Policies rappresentano un giusto compromesso tra gli interessi dei pazienti, da una parte, e la libertà religiosa dei medici, dall’altra, e che esse sono quindi limiti ragionevoli prescritti dalla legge e giustificati in una società libera e democratica [187].

La Corte ha perciò respinto il ricorso.

Il testo della sentenza è disponibile a questo link e nel box download.

Giulia Prior
Pubblicato il: Mercoledì, 15 Maggio 2019 - Ultima modifica: Martedì, 17 Settembre 2019
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