La Corte di Appello di Milano (PROC. N. 345/2016+346/2016 V.G.) ha ordinato la trascrizione degli atti di nascita dei gemelli nati negli USA attraverso la pratica della maternità surrogata; i due ovuli erano stati fecondati ciascuno con il seme di uno dei due partner.
Corte d'Appello di Milano - sent. 28 ottobre 2016: trascrizione degli atti di nascita. gestazione per altri e ordine pubblico
28 ottobre 2016
I due gemelli erano nati in California dalla fecondazione di due distinti ovuli, donati da una donna rimasta anonima, ciascuno con i semi di una coppia omosessuale di cittadini italiani. Gli embrioni così ottenuti erano stati, poi, impiantati nell’utero di una donna che, in seguito alla stipulazione di un contratto di “agreement for gestational carriers” con ciascuno dei due uomini, portava a termine la gravidanza per la coppia omosessuale. La pratica della maternità surrogata è lecita in California, mentre, nel nostro Paese, è vietata in base alle norme di cui alla L. 40/2004.
Veniva quindi successivamente pronunciato regolare “Judgement declaring the existance of parental rights”, con cui veniva ordinata la formazione degli atti di nascita dei due nascituri, con l’indicazione nell’atto, per ciascun nato, del nome completo del genitore, con le sue generalità, nel campo “madre/genitore”. I gemelli sono dunque cittadini statunitensi, figli riconosciuti di due cittadini italiani. Questi ultimi, rientrati in Italia, richiedevano all’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Milano, ove risiedono, la trascrizione dei due atti di nascita.
L’Ufficiale respingeva la richiesta di trascrizione ed il Tribunale di Milano respingeva a sua volta il ricorso presentato dalla coppia omosessuale avverso il diniego da parte dell’Ufficiale di stato civile di trascrizione nei relativi registri degli atti di nascita di due minori formati negli USA.
Avverso il decreto del Tribunale, i soccombenti proponevano separatamente reclamo.
La Corte d’Appello di Milano ha affermato che i due atti di nascita oggetto della richiesta di trascrizione non sono contrari all’ordine pubblico, così come identificato dalla sentenza n. 19599/2016 della Cassazione, nelle esigenze di tutela dei diritti fondamentali dell’uomo e, in particolare, nella tutela dell’interesse del minore.
Gli atti di nascita in oggetto, infatti, argomenta la Corte, contengono dati di verità quali: i) lo stato di gemelli (definito dalla letteratura scientifica come “persone nate contemporaneamente”); ii) il riconoscimento dei minori da parte del rispettivo genitore biologico secondo la legge dello Stato della California, ove la pratica di maternità surrogata è lecita. La madre gestante - parte del contratto di surrogazione - non ha invece riconosciuto i due bambini. Il genitore biologico, inoltre, non è stato indicato negli atti di nascita come “madre”, pur essendo di sesso maschile; il nome di ciascun padre è stato, invece, inserito in un campo degli atti che fa riferimento non solo all’eventuale madre, ma anche al “parent”, genitore, privo di connotazioni di genere, quindi anche ad un genitore di sesso maschile.
La Corte d’Appello si sofferma sui principi delle norme internazionali, così come interpretate dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea e dalla Corte EDU, ed in particolare richiama il caso Menesson v. Francia, circa il preminente interesse del minore ed afferma la necessità del riconoscimento in Italia del rapporto di filiazione, legalmente e pacificamente esistente in USA, tra i gemelli e, rispettivamente, i due padri.
Pertanto, la Corte ha ordinato all’Ufficiale di Stato Civile di provvedere alla trascrizione integrale degli atti di nascita di entrambi i minori.
La sentenza della Corte d’Appello di Milano è disponibile a questo link e nel box download (fonte Articolo29.it).