Nell’udienza dell’11 gennaio 2016 , svoltasi davanti alla Corte Suprema del Canada, il governo federale ha affermato di non essere in grado di rispettare il termine del 6 febbraio per predisporre una legislazione concernente l’assistenza medica al suicidio e ha conseguentemente chiesto ai giudici una proroga di sei mesi.
Canada – Caso Carter: il governo federale chiede una proroga alla Corte Suprema
Anno 2016
La richiesta riguarda il noto caso Carter v. Canada, del 6 febbraio 2015, con il quale la Corte Suprema ha dichiarato l’incostituzionalità del reato di assistenza medica al suicidio previsto dal codice penale canadese, differendo però gli effetti della pronuncia e dando al governo federale un anno di tempo per intervenire con una legislazione ad hoc.
Secondo il governo il ritardo sarebbe dovuto alla particolare complessità dell’argomento, resa evidente anche dalle 43 raccomandazioni contenute nel report del 30 novembre 2015 Provincial-Territorial Expert Advisory Group Report on Physician assisted Dying. Il report è il risultato dell’attività di un gruppo di lavoro congiunto creato dalle Province per far fronte ai ritardi federali e individuare delle linee guida applicabili su tutto il territorio nazionale.
Secondo i ricorrenti dell’originario caso Carter, in realtà, delle 43 raccomandazioni contenute nel documento, solo quattro avrebbero richiesto un intervento a livello federale: se quanto previsto dalla sentenza Carter fosse applicabile anche ai c.d. grandi minori; come proteggere il medico e l’équipe coinvolti nelle procedure; se si potessero ipotizzare forme di suicidio assistito da personale infermieristico; se e come l’assistenza potesse essere estesa anche a persone non competenti. Tali interventi non giustificherebbero però il ritardo e le indicazioni contenute nella sentenza sarebbero di per sé sufficienti ad individuare un chiaro quadro giuridico di riferimento.
AGGIORNAMENTO: La Corte Suprema ha concesso una proroga fino a giugno 2016.
Il 17 giugno 2016 è stata approvata la riforma del codice penale canadese che esclude, a determinate condizioni, la punibilità dell'assistenza al suicidio.