È stata trasmessa la relazione del Ministero della Salute sull’attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (legge 194/78), con i dati definitivi del 2019 e i dati preliminari del 2020.
Ministero della Salute – Relazione annuale 2021 sull’attuazione della legge 194/1978
Anno 2021
Oltre ai tradizionali dati statistici, la relazione si occupa anche del monitoraggio relativo all’impatto della pandemia da Covid-19 sulle interruzioni volontarie di gravidanza. Dai dati raccolti emerge quanto segue:
- Nel 2019 sono state effettuate un totale di 73.207 IVG (- 4,1% rispetto al 2018), confermando la diminuzione costante;
- Il tasso di abortività per il 2019 è pari a 5,8 IVG ogni 1000 donne (- 2,7% rispetto al 2018), mentre per il 2020 è pari a 5,5 IVG ogni 1000 donne: il dato italiano rimane tra i più bassi a livello internazionale;
- Il rapporto di abortività per il 2019 è pari a 174,5 IVG ogni 1000 nati vivi (+ 0,4% rispetto al 2018), mentre per il 2020 è pari a 169 IVG ogni 1000 nati vivi: la lettura di questo dato deve tenere conto del persistente calo della natalità in Italia;
- Le diminuzioni più importanti si sono verificate tra le ragazze più giovani: il tasso di abortività tra le minorenni è risultato 2,3 IVG ogni 1000 donne;
- Un terzo delle IVG totali in Italia continua ad essere eseguito nelle donne straniere: un contributo che è andato inizialmente crescendo e che, dopo un periodo di stabilizzazione, sta diminuendo.
- È in continuo aumento la percentuale di interventi effettuati precocemente: il 53,5% degli interventi è stato effettuato entro le 8 settimane di gravidanza (rispetto al 50,9% del 2018); risultano inoltre in aumento gli interventi effettuati d’urgenza e il ricorso al consultorio per il rilascio dei documenti necessari all’IVG;
- Per quanto riguarda le modalità, l’isterosuzione rappresenta la tecnica più utilizzata (60,4%), nonostante permanga un 10,9% di interventi effettuati tramite raschiamento; l’aborto farmacologico è in costante aumento (24,9 % dei casi rispetto al 20,8% del 2018);
- Sono in diminuzione i tempi di attesa tra rilascio della certificazione e intervento (possibile indicatore di efficienza dei servizi): la percentuale di IVG effettuate entro 14 giorni dal rilascio del documento è infatti leggermente aumentata: 72,6% nel 2019 rispetto a 70,2% nel 2018.
- Nel 2019 il 92,7% delle IVG è stato effettuato nella Regione di residenza, di queste l’86,7% è stato effettuato nella Provincia di residenza, valori simili al 2018 e corrispondenti ad una bassa mobilità fra le Regioni;
- Nel 2019 le Regioni hanno riferito che ha presentato obiezione di coscienza il 67,0% dei ginecologi, il 43,5% degli anestesisti e il 37,6% del personale non medico, valori in leggera diminuzione rispetto a quelli riportati per il 2018 e che presentano ampie variazioni regionali;
- Il numero totale di sedi ospedaliere con reparto di ostetricia e/o ginecologia, nel 2019, risulta pari a 564, mentre il numero di quelle che effettuano le IVG risulta pari a 356, cioè il 63,1% del totale. Solo in due casi (P.A. Bolzano e Campania) il numero di punti IVG è inferiore al 30% delle strutture censite. In 8 Regioni la percentuale di punti IVG risulta superiore al 70%;
- Si può ipotizzare che l’aumento dell’uso della contraccezione d’emergenza abbia inciso positivamente sulla riduzione del numero di IVG.
Il testo della relazione e le tabelle con i dati sono disponibili nel box download e a questo link.
Di seguito il link alle relazioni degli anni precedenti: 2020, 2018, 2017, 2016, 2015, 2014, 2013, 2012.
Beatrice Carminati
Pubblicato il: Giovedì, 16 Settembre 2021 - Ultima modifica: Lunedì, 01 Agosto 2022