Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Corte Suprema dell’Arizona, con la sentenza No. CV-19-0106-PR, ha stabilito che una donna non può utilizzare per la PMA, contro la volontà dell’ex marito, gli embrioni crioconservati prima del divorzio.
La District Court of Travis County ha dichiarato incostituzionale l’Heartbeat Act dello Stato del Texas, poiché l’eccezione al divieto di aborto per “medical emergency” non è una nozione sufficientemente chiara, e produrrebbe nei medici il timore di essere perseguiti per aver praticato un’interruzione di gravidanza in maniera illegittima, rendendo di fatto l’eccezione inapplicabile anche nei casi di gravidanze che mettono a rischio la vita della donna.
La District Court of Travis County ha dichiarato incostituzionale l’Heartbeat Act dello Stato del Texas, poiché l’eccezione al divieto di aborto per “medical emergency” non è una nozione sufficientemente chiara, e produrrebbe nei medici il timore di essere perseguiti per aver praticato un’interruzione di gravidanza in maniera illegittima, rendendo di fatto l’eccezione inapplicabile anche nei casi di gravidanze che mettono a rischio la vita della donna.
La Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha dichiarato, nel caso Wos v. EMA , l’incompatibilità fra una disposizione del Medicaid Act federale e una legge del North Carolina che indicava, in maniera eccessivamente generica, il limite entro il quale lo Stato avrebbe potuto rivalersi sui beneficiari Medicaid che avessero ottenuto un risarcimento del danno.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che le previsioni del PPACA che impongono ai datori di lavoro di includere anche l’aborto e la contraccezione nell’assicurazione sanitaria dei proprio dipendenti, anche in caso di obiezione di coscienza per motivi religiosi degli imprenditori, violano le norme sulla libertà religiosa, in particolare il Religious Freedom Restoration Act.
La Corte Suprema degli Stati Uniti, rilevando l'insussistenza dei requisiti procedurali che legittimano i ricorrenti ad impugnare la legge, ha confermato la costituzionalità dell'intero Affordable Care Act e in particolare del mandato individuale e della previsione dell'assicurazione sanitaria minima.
In data 18 aprile 2007, la Supreme Court ha negato l’illegittimità costituzionale del Partial-Birth Abortion Ban Act del 2003. La legge in questione riguarda un divieto di effettuare la c.d. “partial birth abortion”.
La Corte Suprema, con una pronuncia interpretativa, ha confermato la legittimità della riforma sanitaria di Obama (il Patient Protection and Affordable are Act), individuando la ratio della previsione di sussidi federali per la sottoscrizione di polizze per gli individui meno abbienti nella necessità di garantire la maggiore copertura sanitaria possibile.
Con decisione adottata 5 voti a 4 la Supreme Court statunitense ha fatto salvo il Patient Protection Affordable Care Act (PPACA), il testo cardine della riforma sanitaria varata dall'amministrazione Obama. La questione di costituzionalità era incentrata in primis sulla previsione relativa al c.d. individual mandate, in base al quale tutti i cittadini dovranno (shall), entro il 2014, ottenere una polizza assicurativa che garantisca una copertura essenziale minima. Nel caso in cui tale dovere non dovesse essere adempiuto interverrà l'obbligo di corrispondere al governo federale uno “shared responsibility payment”, una sorta di tassa individuale penale.
In Roe v. Wade, Norma L. McCorvey, utilizzando a tutela della propria privacy lo pseudonimo di Jane Roe, sollevò la questione di legittimità costituzionale della legge texana che vietava l’aborto, salvo il caso in cui esso venisse praticato “by medical advice for the purpose of saving the life of the mother”.