Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
Alcune famiglie colpite dal morbo di Canavan (una rara malattia genetica particolarmente frequente nella popolazione ebrea Ashkenazi) avevano fornito campioni biologici per una ricerca che aveva portato a isolare il gene connesso allo sviluppo della patologia e a brevettare un test per l’identificazione dello stesso.
Il 20 aprile 2010 l’Arizona State University (ASU) ha accettato di pagare $700,000 a 41 membri della tribù Indiana degli Havasupai come mediazione nel processo da questi ultimi instaurato per illegittimo utilizzo di campioni di sangue a fini di ricerca genetica.
La Corte d’Appello dell’Illinois ha confermato la decisione della Corte di primo grado di riconoscere ad una donna il diritto all’utilizzo degli embrioni crioconservati precedentemente creati con i gameti del suo ex-fidanzato, nonostante l’opposizione di quest’ultimo.
La Corte d’appello del Missouri ha rigettato il ricorso presentato da una donna nei confronti della sentenza di scioglimento del vincolo matrimoniale che qualificava due pre-embrioni creati nel corso di una procedura di PMA come proprietà comune dei due ex coniugi.
Nonostante lo Stato di New York abbia ampiamente riconosciuto al paziente il diritto di rifiutare trattamenti sanitari, la Court of Appeals ritiene che non esista un diritto fondamentale costituzionalmente protetto al suicidio assistito e sottolinea l’interesse legittimo dello Stato a criminalizzare tali procedure.
In data 23 novembre 2015 la Superior Court of Pennsylvania ha affermato la non contrarietà dei contratti di gestazione per altri (gestational carrier contract) all’ordine pubblico, stabilendone quindi la validità nell’ordinamento nazionale. La Corte ha inoltre riconosciuto il contratto oggetto del giudizio come causa costitutiva della genitorialità dei genitori intenzionali.
La Corte Suprema degli Stati Uniti, con una maggioranza di 6 a 3, ha confermato la legittimità della legge del Mississippi che vieta l’aborto dopo la quindicesima settimana di gestazione. Secondo la US Supreme Court, la Costituzione degli Stati Uniti non comprende un diritto all’aborto; perciò i singoli stati sono liberi di regolare la materia.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito, con maggioranza risicata, che le forze di polizia possono legittimamente raccogliere campioni di DNA da individui accusati di gravi reati (violence, attempted crimes of violence, burglaries, or attempted burglaries).
La Corte Suprema statunitense si è pronunciata sulla legittimità della legge texana HB 2 che regola l’aborto, affermando che i requisiti richiesti alle cliniche abortive e ai medici impongono un onere eccessivo nell’accesso all’interruzione di gravidanza.
La Corte Suprema dell’Arizona ha dichiarato che una norma codificata nel 1864, la quale vieta l’aborto in ogni situazione salvo il caso di intervento necessario per salvare la vita della madre, non è stata abrogata o limitata da alcuna successiva legislazione ed è dunque da considerare in vigore.