Il Ministero della salute ha trasmesso al Parlamento la Relazione annuale sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di Procreazione medicalmente assistita (PMA), relativamente all’attività di centri PMA nell’anno 2018 e all’utilizzo dei finanziamenti nell’anno 2019.
Ministero della Salute – Relazione annuale 2020 sullo stato di attuazione della legge 40/2004
Anno 2020
Nell’anno 2018 sono stati registrati 345 centri attivi, di cui 106 pubblici, 20 privati convenzionati e 202 privati. Sono 110 i centri che svolgono attività di I livello, e 188 quelli che svolgono attività sia di II che di III livello. Il 69,2% dei cicli di trattamento di PMA senza donazione di gameti sono eseguiti nell’ambito del SSN, e solo il 27,1% dei centri privati di II-III livello svolge più di 500 cicli all’anno (la media europea è 43,1%).
Le coppie trattate sono state 77.509, in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente (78.366).
I cicli iniziati sono pari a 97.509 (89.075 con gameti della coppia; 8.434 con gameti donati), di cui 36.978 nei centri pubblici, 23.644 nei centri privati convenzionati, e 37.887 nei centri privati.
I bambini nati vivi sono 14.139 (12.137 da gameti della coppia; 2.002 da gameti donati), un numero maggiore dell’anno precedente, e rappresentano il 3,2% del totale dei bambini nati nel 2018.
Il numero totale dei trattamenti di PMA per milione di donne residenti in Italia, e in età fertile, è pari a 7.341, numero in aumento rispetto al 2017, ma inferiore rispetto alla media europea di 7.795 cicli (dato riferito al 2015). Questo dato riflette il consistente ricorso alla tecnica di freeze-all (gli embrioni formati non si trasferiscono immediatamente, ma si crioconservano per futuri trasferimenti), è quindi necessario considerare anche il numero delle gravidanze cumulative per avere un’immagine accurata della realtà italiana.
Le tecniche di PMA senza donazione di gameti subiscono una diminuzione del numero di coppie che si sottopongono al trattamento, ed anche una riduzione di cicli iniziati e di bambini nati da inseminazione; diminuiscono anche i trattamenti e i nati con tecniche a fresco, mentre sono in aumento quelli con tecniche da scongelamento di embrioni.
Il tasso di successo delle tecniche senza donazione rimane pressoché inalterato (le gravidanze ottenute sono il 10,6% per le tecniche di I livello, e 16,3% per quelle di II-III livello). In particolare, si sottolinea che all’aumentare dell’età della paziente il rischio di insuccesso aumenta, il 57,8% delle donne con età superiore a 43 anni, e il 40,9% delle donne con età compresa fra i 40 e i 42 anni, ha esiti negativi della gravidanza.
L’età media delle donne che si sottopongono a tecniche di PMA senza donazione di gameti è 36,7 anni (media europea di 34,9). Si riscontra poi un piccolo aumento delle percentuali di pazienti con età superiore a 40 anni (34,6% rispetto al 34,3% nell’anno precedente).
Le tecniche di PMA con donazione di gameti sono aumentate in modo significativo: 7.213 coppie, 8.434 cicli iniziati (2.031 con donazione di seme; 5.981 con donazione di ovociti; 422 con doppia donazione) e 2.002 bambini nati.
Maggiori informazioni a questo link.
Il testo completo della relazione è disponibile nel box download.
A questo link il nostro dossier sulla legge 40.
Di seguito i link alle Relazioni degli anni precedenti: 2019, 2018, 2017, 2016, 2015, 2014, 2013.