Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
UK: La Court of Appeals ha stabilito che è illegittimo utilizzare per il test di paternità il DNA originariamente raccolto dalla polizia per fini investigativi (X & Anor v Z (Children) & Anor [2015] EWCA Civ 34 ).
Il Bundesgerichtshof (BGH) si è recentemente pronunciato sul diritto dei minori di conoscere le proprie origini biologiche nel caso di fecondazione cd. eterologa, abolendo il limite di età per poter accedere a tali informazioni.
La Corte di Strasburgo ha rilevato la violazione dell’art. 8 CEDU da parte dell’Italia in un caso concernente un minore nato da una madre surrogata in Russia e sottratto ai genitori a causa dell’inesistenza di un legame biologico con i coniugi.
Il Tribunale di Bologna, con ordinanza del 16 gennaio 2015, ha riconosciuto il diritto di una vedova di cinquant’anni di ottenere il trasferimento in utero degli embrioni crioconservati prima dell’entrata in vigore della legge 40, nonostante la morte del marito avvenuta nel 2011.
In un caso concernente la sospetta sottoposizione di una bambina a mutilazione genitale femminile (MGF), la Family division di Leeds si è pronunciata sulla differenza tra MGF e circoncisione maschile, stabilendo che, mentre per la seconda è possibile individuare alcuni casi in cui considerarla accettabile anche se effettuata solo per ragioni religiose o culturali e non terapeutiche, per le MGF non è possibile individuare una situazione in cui tale pratica possa essere giustificata.
La Supreme Court del Connecticut ha escluso che una diciassettenne, affetta da linfoma di Hodgkin, potesse rifiutare un trattamento chemioterapico poiché considerata non sufficientemente matura per assumere tale decisione in riferimento a un intervento che, con buona probabilità, avrebbe avuto esito positivo.
Il 7 gennaio si è tenuta l’udienza della Grande Chambre della Corte europea dei diritti dell’uomo nel caso Lambert et autres c. France (no. 46043/14).
La High Court irlandese ha stabilito che i medici possono interrompere i trattamenti di sostegno vitale in una paziente alla diciottesima settimana di gestazione.
La decisione in esame, completando il quadro giuridico già profilato con la sentenza M'Bodj (CGUE, C-542/13), afferma la necessità di garantire ad un cittadino straniero affetto da una malattia grave, a cui è stato negato il permesso di soggiorno per motivi di salute, un ricorso con effetti sospensivi contro la decisione di rimpatrio la cui esecuzione può creare un rischio serio per le sue condizioni di salute.
La Corte di Giustizia ha stabilito che l’articolo 6, paragrafo 2, lettera c), della direttiva 98/44/CE, sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, «deve essere interpretato nel senso che un ovulo umano non fecondato il quale, attraverso la partenogenesi, sia stato indotto a dividersi e a svilupparsi, non costituisce un «embrione umano», ai sensi della suddetta disposizione, qualora, alla luce delle attuali conoscenze della scienza, esso sia privo, in quanto tale, della capacità intrinseca di svilupparsi in essere umano, circostanza che spetta al giudice nazionale verificare».