Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Ucraina per violazione dell’articolo 8 CEDU, in quanto lo Stato ha mancato di tutelare il diritto al consenso informato del paziente. Nel caso in questione, a una donna fu asportato un rene senza preventivamente ottenere il suo consenso. La paziente, inoltre, non fu informata dell’accaduto nemmeno nella successiva fase post-operatoria.
La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità presentate dal Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia, in riferimento all’art. 4 del d.l. 44/2021 e dell’art. 1 della l. 219/2017, a fronte di un difetto di giurisdizione del giudice rimettente nel giudizio principale.
Il Tribunal Constitucional spagnolo ha respinto il ricorso di incostituzionalità presentato da cinquanta deputati del gruppo parlamentare Vox, avente ad oggetto la Ley Orgánica 3/2021 in materia di eutanasia.
La Corte costituzionale ha accolto il ricorso proposto dalla Corte di Cassazione, in riferimento agli artt. 2, 3, 32 e 38 della Costituzione, ed avente ad oggetto l’art. 3, co. 1, della l. 210/1992 in materia di decadenza del diritto all’indennizzo per danni dovuti alla somministrazione vaccinale.
La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità proposta dal TAR Lombardia e avente ad oggetto l’art. 4, co. 4, del d.l. 44/2021 (Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici), nella parte in cui la sospensione dell’attività lavorativa, nei confronti dei lavoratori che non adempiono all’obbligo vaccinale, non è prevista unicamente per coloro che svolgono attività che richiedono contatti interpersonali, incrementando quindi il rischio di diffusione del virus.
La Corte costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di costituzionalità sollevate dal Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Sicilia vertenti l’art. 4, co. 1, del d.l. 44/2021 (Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici), in relazione all’art. 32 della Costituzione, e degli artt. 1 della l. 219/2017 (Norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento) e 4 del d.l. 44/2021, con riferimento agli artt. 3 e 21 della Costituzione.
La Corte costituzionale ha dichiarato infondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali ordinari di Brescia, Catania, Padova, e dal TAR Lombardia, in riferimento all’introduzione dell’obbligo vaccinale per i professionisti esercenti prestazioni sanitarie, e la relativa sospensione dalla corresponsione della retribuzione e dall’assegno alimentare in caso di inadempimento di tale obbligo.
Il Tribunale di Vicenza ha condannato la Regione Veneto alla rimozione della norma contenuta nella DGR n. 73/2019, che non consente l’iscrizione obbligatoria e gratuita al SSN di cittadini stranieri in possesso di permesso di soggiorno, rilasciato per motivi familiari ai sensi dell’art. 19, co. 2, lett. c) del Testo Unico sull’Immigrazione (TUI).
Secondo i giudici della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo non viola l’art. 8 della Convenzione (diritto al rispetto della vita privata e familiare) lo Stato che si rifiuti di sostituire sul certificato di nascita del richiedente la menzione “sesso maschile” con la menzione “genere neutro” o “intersessuale”.
La Corte d’Appello di Bruxelles riconosce un’obbligazione positiva in capo alle autorità pubbliche, imposta alla luce degli articoli 2 e 8 CEDU, rendendo doverose le misure volte a mitigare le conseguenze negative del riscaldamento globale sulla vita privata e familiare dei ricorrenti.