Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
Il TAR Venezia ha stabilito che, alla luce dei recenti mutamenti giurisprudenziali che hanno riconosciuto l’importanza di entrambe le linee genitoriali nell’attribuzione del cognome, non può esservi un automatico rigetto da parte della Prefettura con riguardo alla richiesta di aggiunta del cognome materno nonostante il dissenso del padre.
La Corte europea dei Diritto dell’Uomo ha affermato che il ricovero coatto di un minore presso un ospedale psichiatrico e la contestuale sottoposizione dello stesso a trattamento farmacologici viola la CEDU e in particolare gli artt. 3 (divieto di trattamenti inumani e degradanti), 14 (divieto di discriminazione).
Con la sentenza n. 49/2024 la Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 1, commi da 661 a 676, della legge n. 160/2019 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022): assoggettare a imposta sul consumo le sole bevande analcoliche addizionate con edulcoranti, e non anche altri prodotti alimentari contenenti i medesimi dolcificanti, non costituisce una violazione del principio di eguaglianza tributaria desumibile dagli articoli 3 e 53 della Costituzione.
Con la sentenza n. 89/2024 la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale proposta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, avverso gli artt. 1, 2 e 3 della Legge Regione Puglia 15 giugno 2023, n. 12 (Prestazioni odontoiatriche per pazienti fragili erogate in strutture pubbliche territoriali) la quale impegna le aziende sanitarie della Regione ad erogare prestazioni odontoiatriche a invasività minore, media e maggiore, in favore di pazienti fragili con disabilità psicomotoria o con disturbi del comportamento a condizione che il periodo di osservazione per complicanze post-intervento non sia superiore a ventiquattro ore dal termine della procedura.
Con ordinanza del 15 marzo 2024 n. 7022 la Corte di Cassazione ha enunciato il principio per cui in caso di mutilazioni genitali femminili (MGF), il pericolo per la richiedente di subire, in caso di rimpatrio, ulteriori trattamenti discriminatori di genere o trattamenti inumani e degradanti deve essere valutato considerando la storia personale della donna e il contesto sociale di provenienza.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato la Macedonia del Nord per violazione dell’articolo 8 CEDU, poiché lo Stato non ha correttamente valutato la possibilità di fornire a una donna, adottata durante l’infanzia, informazioni sanitarie relative ai propri genitori biologici.
Nella decisione in esame la Corte ribadisce l’importanza che l’Agenzia Europea per i medicinali (EMA) rispetti il principio di imparzialità oggettiva, vigilando affinché gli esperti da essa consultati non versino in situazioni di conflitto di interessi.
La High Court of Justice (Family Division) ha ritenuto che non possa configurarsi una violazione dell’art. 5 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo se il minore che si presume essere privato della libertà è fisicamente incapace di esercitare tale diritto e non è nemmeno in grado, a causa della propria disabilità mentale, di comprenderlo e rivendicarlo.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla signora Momčilović poiché ella non ha fatto ricorso alla tutela giurisdizionale civile nazionale esperibile nel caso in esame, relativo alla negligenza medica.
Nella sent. 26/2024 la Corte costituzionale rigetta la questione di legittimità sollevata dal Presidente del Consiglio dei ministri sull’art. 1 co. 1 della legge reg. Sardegna n. 5/2023 in tema di determinazione del massimale di assistiti dei medici di medicina generale, in quanto tale aspetto va considerato esercizio della competenza legislativa concorrente nella materia “tutela della salute”.