Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
Nel marzo 2009 alcuni genitori hanno presentato ricorso lamentando l’illegittimità dell’utilizzo di campioni di sangue prelevati ai neonati. Secondo i ricorrenti, le pratiche condotte dal Texas Department of State Health Services (TDSHS) avrebbero comportato una violazione del diritto alla privacy, derivabile dal Fourth e dal Fourteenth Amendment e dalle altre leggi statali sulla privacy, oltre che del divieto di seizure. Per queste ragioni si richiedeva la distruzione di tutti i campioni raccolti senza consenso (circa 4milioni, a partire dal 2002) o di ottenere un consenso retroattivo da parte dei genitori. Inoltre, si richiedeva di ordinare al TDSHS di rivelare per quali finalità I campioni di sangue fossero stati utilizzati.
Il giudice tutelare del Tribunale di Cagliari si è pronunciato sul ricorso di una donna, non affetta da alcuna patologia, che chiedeva la nomina di un amministratore di sostegno in caso di sua eventuale futura incapacità. Il ricorso viene accolto e la nomina dell’amministratore di sostegno è condizionata all’insorgenza dell’incapacità e limitata alla durata della patologia; l’incarico dell’amministratore nominato è di far rispettare le dichiarazioni anticipate di trattamento della ricorrente.
La Corte d’Assise d’appello di Trieste ha applicato una riduzione di pena nei confronti di un soggetto imputato di omicidio, facendo riferimento alla perizia in base alla quale, a causa della presenza di una variante genetica nel DNA, questi sarebbe stato predisposto a comportamenti violenti.
Con la sentenza dell’8 maggio 2009, n. 151, la Corte costituzionale italiana è intervenuta sulla legge n. 40 del 2004 (“Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”).
Numerose Corti statunitensi si sono espresse fra il 2009 e il 2013 in riferimento alla dibattuta questione della brevettabilità dei geni umani. In particolare il caso riguarda la possibilità di brevettare i geni BRCA1 e BRCA2, associati ad un aumento di probabilità di contrarre tumori al seno e tumori ovarici.
La Consulta dichiara l’illegittimità costituzionale dell’articolo 3 legge 21/2007 della Regione Piemonte (Norme in materia di uso di sostanze psicotrope su bambini ed adolescenti) per violazione dell’articolo 117 comma 3 della Costituzione, ribadendo che il consenso informato ha natura di diritto fondamentale della persona. La norma oggetto di impugnazione delineava i confini del consenso per la somministrazione di specifici farmaci ai minori, specificando sia requisiti oggettivi (forma e modalità), sia soggettivi (ruolo dei genitori/tutori e dei medici).
In un caso riguardante la mancata attribuzione della genitorialità a una coppia britannica, che aveva avuto due gemelli grazie ad un accordo di maternità surrogata con una donna ucraina, la Family Division della High Court ha stabilito che è nell’interesse dei minori riconoscere i diritti e doveri di genitori alla coppia committente.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ritenuto incompatibili con l’art. 8 della Convenzione le modalità di conservazione di campioni e dati previste dal National DNA Database del Regno Unito, istituito nel 1995. In S. & Marper v. Uk (4 dicembre 2008) la Corte, infatti, ha condannato lo stato inglese poiché la legislazione che ammette la conservazione illimitata di dati anche di cittadini innocenti (Section 64 del Police and Criminal Evidence Act, così come modificato dal Criminal Justice and Police Act del 2001), avrebbe leso il diritto alla vita privata dei ricorrenti, comportando il superamento del margine di apprezzamento statale ammesso.
La Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità dell'art. 1, co. 796, lett. p), della legge n. 296/2006 (finanziaria 2007), sollevata con ricorso della Regione Veneto, e concernente la previsione di una quota fissa sulla ricetta pari a dieci euro per le prestazioni si assistenza specialistica ambulatoriale.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha escluso, per quattordici voti a tre, la violazione degli artt. 3 e 8 CEDU da parte del Regno Unito, nel caso riguardante l’espulsione di una cittadina ugandese gravemente malata di AIDS.