Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un uomo contro la sentenza che lo dichiarava, su istanza della madre del bambino, padre naturale, affermando che il rifiuto di sottoporsi all'esame ematologico, pur fondato sul timore del ricorrente di lesioni del proprio diritto alla privacy, può essere valutato dal giudice di merito ai sensi dell'art. 116 cpc.
Il 16 maggio 2012, con decisione 2012-249 QPC, il Conseil constitutionnel francese ha giudicato compatibile con la Costituzione la disciplina sul prelievo di cellule dal cordone ombelicale, dalla placenta e dal sangue cordonale o placentario, previsto all’art. L1241-1, c. 4, del Code de la santé publique, così come modificato dalla loi n° 2011-814 del 7 luglio 2011 relativa alla bioetica.
La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 15 della legge Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia n.10/2011 (Interventi per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore) per violazione dell'art. 81 Cost.
Il 7 maggio 2012 il Landgericht di Cologna ha dichiarato che la circoncisione maschile dei bambini, in assenza di una finalità terapeutica giustificativa, integrerebbe il reato di lesione personale aggravato dall'utilizzo di strumenti pericolosi (§ 224(2) n.2 dello Strafgesetzbuch), anche se praticata lege artis, nel rispetto degli standard della professione medica e con il consenso dei genitori.
La High Court del Kenya ha accolto la richiesta promossa da tre cittadini positivi all’HIV in merito all’Anti-Counterfeit Act e ha dichiarato che le sezioni 2, 32 e 34 della legge in questione mettono a rischio la possibilità di accedere a medicine essenziali (come i farmaci anti-retrovirali) a prezzi economici quali i farmaci generici contro l’HIV e possono così di violare il diritto alla vita, il diritto alla dignità umana e il diritto alla salute garantiti rispettivamente dall’artt. 26, 28 e 43 della Costituzione.
La Cassazione ha pronunciato una sentenza che offre alcuni spunti di riflessione circa l’utilizzo off label dei farmaci.
La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, in un caso riguardante l'accesso alle prestazioni sanitarie per un malato terminale di cancro (ric. n. 30909/06), ha rilevato all'unanimità la violazione dell'art. 2 CEDU da parte della Romania: lo Stato, secondo quanto previsto dalla legislazione nazionale, avrebbe dovuto fornire gratuitamente al paziente le cure necessarie contro il tumore.
La Grand Chamber della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha confermato che un professore svedese non può invocare il proprio diritto alla privacy in base all’art. 8 della Convenzione, né il suo diritto alla libertà di espressione e informazione riconosciuto dall’art. 10 della stessa («[…] a “negative” right within the meaning of Article 10 to refuse to make the disputed research material available»), per giustificare il suo rifiuto a consentire l’accesso ai materiali su cui questi svolge ricerca presso l’Università di Gothenburg. La Corte ha stabilito all’unanimità che la condanna del ricercatore per aver impedito l’accesso ai documenti richiesti non implica una violazione dei suoi diritti così come riconosciuti dagli artt. 8 e 10 della Convenzione.
La Corte interpreta e chiarisce l’obbligo per un determinato medicinale di possedere una AIC (Autorizzazione per l’Immissione in Commercio) ai fini della commercializzazione in un determinato Stato.
La Corte Suprema argentina, imponendo un'interpretazione estensiva dell'art. 86 del codice penale (che regola le condizioni di esclusione della punibilità dell'aborto) ha autorizzato l'accesso all'interruzione di gravidanza a tutte le donne vittime di violenza sessuale. È stata sancita anche l'illegittimità della previsione di una necessaria autorizzazione giurisdizionale, stabilendo che è sufficiente la dichiarazione della donna, in cui si afferma che la gravidanza è la conseguenza di una violenza sessuale.