Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
Nel giudizio di legittimità costituzionale in via principale promosso con ricorso della Regione Toscana, la Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 11, comma 6-bis, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), comma inserito dalla legge di conversione 30 luglio 2010, n. 122, nella parte in cui non prevede alcun coinvolgimento delle Regioni nel confronto tecnico da esso disciplinato. Tale disposizione, privando le Regioni della possibilità di differenziare sul proprio territorio il livello di rimborsabilità dei farmaci, viola l’art. 118 Cost.
Con una sentenza resa in un giudizio di legittimità costituzionale in via principale promosso dallo Stato contro una legge della Regione Puglia, la Corte ha deciso una questione relativa inter alia alle esenzioni dai ticket per visite ed esami per talune categorie di pazienti.
L'oggetto del giudizio sono gli artt. 11, commi 3, 4 e 5, 13, commi 1 e 2, 37, 46, 51 e 54 della legge della Regione Puglia n. 19/2010, in materia di bilancio di previsione per il 2011. Le disposizioni impugnate dalla Stato hanno diversi oggetti e finalità, fra cui l'esenzione dal pagamento del ticket per visite ed esami specialistici per alcune categorie di soggetti, per motivi di reddito.
La Corte costituzionale ha dichiarato che l'esclusione della rivalutazione annua sulla base dell'indice d'inflazione dell'indennità integrativa speciale prevista a favore dei soggetti danneggiati in modo irreversibile da trasfusioni di sangue o emoderivati infetti viola l'articolo 3 della Costituzione.
La Grand Chamber della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo dichiara il divieto di donazione di gameti per fecondazione in vitro sancito dalla legge austriaca in materia di procreazione medicalmente assistita compatibile con l'articolo 8 della CEDU, esprimendo allo stesso tempo un "monito" ai legislatori nazionali, i quali sono chiamati a prendere in considerazione, nel momento in cui esercitano il proprio margine di apprezzamento, i continui sviluppi tecnico-scientifici che caratterizzano l'ambito della procreazione medicalmente assistita.
Il 18 Ottobre 2011 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è pronunciata in riferimento all’interpretazione del termine “embrione” ai sensi dell’articolo 6 (2)(c) della direttiva 98/44/CE.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha accolto il ricorso presentato contro il Governo russo da un cittadino dell’Uzbekistan cui era stato negato il permesso di soggiorno sul territorio russo in base della sezione 7 del Foreign Nationals Actin quanto positivo all’HIV, dichiarando all’unanimità che la negazione del diritto di residenza in Russia basata esclusivamente sullo stato di salute del richiedente viola gli artt. 8 e 14 della CEDU.
La Corte d’Appello di Milano condanna l’Azienda Ospedaliera Ospedale S. Carlo Borromeo e alcuni medici dipendenti della detta struttura sanitaria, convenuti in giudizio d’appello dalla vedova Liessi, per aver sottoposto a trasfusione di sangue coattivamente il paziente Remo Liessi, ministro di culto dei Testimoni di Geova, nonostante il suo lucido e reiterato rifiuto.
La Family Division della High Court inglese riconosce la genitorialità giuridica al padre biologico di un minore nato tramite gestazione per altri, anche nel caso in cui lo stesso sia deceduto nel periodo che intercorre tra la presentazione della domanda di parental order e la decisione nel merito.
La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha rilevato, sei voti a uno, la violazione degli artt. 3 e 8 CEDU da parte della Polonia nel caso R.R. v. Polonia, in materia di accesso all'interruzione volontaria di gravidanza, dichiarando assorbite le altre questioni sollevate nel ricorso.
Con sentenza depositata il 20/6/2011 la Suprema Corte ha stabilito che rientra nei doveri non solo del medico, ma anche dell’infermiere, quello di controllare il decorso della convalescenza del paziente ricoverato in reparto, così da potere eventualmente porre le condizioni per un tempestivo intervento del medico.