Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Corte Suprema Indiana ha riconosciuto il diritto a interrompere le terapie life-saving, a certe specifiche condizioni, per i pazienti affetti da malattie terminali o che si trovino in stato vegetativo permanente.
Con la sentenza n. 103 del 23 maggio 2018, la Corte costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale della disposizione con cui viene fissata l’estensione del contributo fino al 2020 a carico delle Regioni ordinarie di 750 milioni di euro (già previsto dal primo periodo dell’art. 46, comma 6, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66).
La Corte Suprema d’Irlanda ha stabilito che i nascituri non godono di diritti ulteriori rispetto ad un generico diritto alla vita.
Le Sezioni Unite della Cassazione hanno chiarito in quali casi trovano applicazione le nuove norme sulla responsabilità medica introdotte dalla legge 24/2017 (legge Gelli-Bianco).
La Royal Courts of Justice, nella valutazione del caso di Alfie Evans, ha stabilito che debba essere interrotta la ventilazione artificiale lasciando il posto a cure palliative allo scopo di accompagnare il bambino alla morte.
La IV sezione della Cassazione Penale (sentenza 7659/2018) ha annullato agli effetti civili, con rinvio alla Corte d’Appello, la decisione in merito al risarcimento del danno dovuto da un medico in conseguenza dell’imputazione a suo carico del reato di omicidio colposo, per aver convinto un paziente malato di cancro a curarsi con l’ayurvedica, una terapia alternativa Indiana, e averne così cagionato la morte.
La Corte d'Assise di Milano ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 580 cod.pen. nella parte in cui incrimina le condotte di aiuto al suicidio, a prescindere dal loro contributo alla determinazione e al rafforzamento del proposito suicidiario, per contrasto con gli artt. 3, 13 co.2, 25 co.2, 27 co.3 Cost. che individuano la ragionevolezza della sanzione in funzione dell’offensività della condotta accertata.
La Corte di Cassazione ha consentito l’accesso alle informazioni relative alla madre, che al momento del parto aveva dichiarato di non voler essere nominata e nel frattempo era deceduta.
La Corte d’appello per l’Inghilterra e il Galles, nella sentenza Spencer v. Anderson [2018] EWCA Civ 100, ha confermato la pronuncia di primo grado della UK High Court of Justice, con la quale era stata data l’autorizzazione per effettuare un test di paternità sul DNA di un uomo deceduto al fine di accertare la paternità e così confermare la storia medica familiare.
La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 3 del decreto-legge n. 92 del 2015, (Misure Urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale, nonché per l’esercizio dell’attività di impresa di stabilimenti di interesse strategico nazionale) e degli artt. 1 comma 2 e 21-octies della legge n. 132 del 2015, legge di conversione che ha al contempo abrogato e reintrodotto la precedente disposizione nella sua letterale identità.