Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Corte di Cassazione ha consentito l’accesso alle informazioni relative alla madre, che al momento del parto aveva dichiarato di non voler essere nominata e nel frattempo era deceduta.
La Corte d’appello per l’Inghilterra e il Galles, nella sentenza Spencer v. Anderson [2018] EWCA Civ 100, ha confermato la pronuncia di primo grado della UK High Court of Justice, con la quale era stata data l’autorizzazione per effettuare un test di paternità sul DNA di un uomo deceduto al fine di accertare la paternità e così confermare la storia medica familiare.
La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 3 del decreto-legge n. 92 del 2015, (Misure Urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale, nonché per l’esercizio dell’attività di impresa di stabilimenti di interesse strategico nazionale) e degli artt. 1 comma 2 e 21-octies della legge n. 132 del 2015, legge di conversione che ha al contempo abrogato e reintrodotto la precedente disposizione nella sua letterale identità.
La Corte d’appello per l’Inghilterra e il Galles, nella sentenza Spencer v. Anderson [2016] EWHC 851 (Fam), ha confermato la pronuncia di primo grado della UK High Court of Justice, con la quale era stata data l’autorizzazione per effettuare un test di paternità sul DNA di un uomo deceduto al fine di accertare la paternità e così confermare la storia medica familiare.
La Divisional Court of Ontario ha dichiarato che le due disposizioni del CSPO (College of Physicians and Surgeons of Ontario) che prevedono l’obbligo per il medico obiettore di indirizzare in modo efficace e tempestivo il paziente ad un altro servizio sanitario e il dovere di provvedere al servizio richiesto in caso di emergenza non sono incostituzionali, ma pongono limiti ragionevoli alla libertà religiosa, e sono perciò giustificate in una società libera e democratica come quella canadese.
In presenza di un atto terapeutico necessario e correttamente eseguito in base alle regole dell'arte, ove manchi un’adeguata informazione al paziente, il medico può essere chiamato a risarcire il danno solo se il paziente dimostri che, ove compiutamente informato, egli avrebbe verosimilmente rifiutato l’intervento, ovvero avrebbe ottenuto la necessaria preparazione per affrontare il periodo post-operatorio.
In data 31 gennaio 2018 la Divisional Court dell’Ontario ha dichiarato costituzionalmente legittime le disposizioni che pongono in capo ai medici obiettori l’obbligo di assicurare un effettivo rinvio dei pazienti ad altro medico non obiettore, nonché di intervenire personalmente in caso di urgenza.
La Cassazione ha chiarito, in tema di responsabilità medica, la distinzione tra danni alla salute e danni derivanti dalla lesione del principio del consenso informato.
UK: La High Court (Family Division) ha stabilito che i trattamenti intensivi di sostegno vitale su un bambino di undici mesi possono essere interrotti anche senza il consenso dei genitori perché non realizzano il suo best interest (Kings College Hospital NHS Foundation Trust v Thomas and others [2018] EWHC 127 (Fam) (29 gennaio 2018).
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto il ricorso di due genitori che lamentavano l’illegittimità della sospensione dei trattamenti di sostegno vitale nei confronti della loro figlia minore, ritenendola invece legittima e compatibile con le norme della Convenzione.